«L'utilità del voto a +Europa? Con noi al 4 per cento, meno seggi ai sovranisti»

Domenica 19 Maggio 2019
È capolista a Nordest, ma sta girando l'Italia in lungo e in largo, dal Piemonte alla Lombardia fino alla Puglia. L'obiettivo: sostenere i candidati alle elezioni amministrative («Mi sembra giusto spendermi anche per gli altri») e, soprattutto, far capire agli elettori che per Bruxelles un voto alla lista +Europa Italia in Comune non è un voto sprecato. «Anzi, è un voto utilissimo», dice Federico Pizzarotti, 45 anni, sindaco di Parma rieletto alla grande dopo lo strappo con il M5s, ora in lizza per Bruxelles con la lista messa assieme con Emma Bonino. Per farcela serve superare la soglia del 4 per cento e adesso che manca una settimana al voto, Pizzarotti va spiegando perché quella soglia deve essere raggiunta: «Se la lista +Europa Italia in Comune supera il 4% dei consensi, ottiene almeno tre seggi. Uno di quei seggi lo portiamo via al Pd. Gli altri due ai sovranisti, uno alla Lega, l'altro al Movimento 5 stelle. Ecco perché dico che è un voto utilissimo: con noi al 4 per cento, i sovranisti avranno meno seggi».
IL TRICOLORE
Per la campagna elettorale, Pizzarotti si è fatto ritrarre avvolto in una bandiera tricolore: un modo, spiega, per sottolineare la vicinanza di Italia in Comune con i territori, mentre la Bonino incarna bene il tema europeo. E, del resto, non è detto che da Parma Pizzarotti se ne vada: anche se eletto potrebbe restare a fare il sindaco. E di questo l'ha accusato Carlo Calenda, capolista del Pd a Nordest: «Imperdonabile», gli ha detto. «Vedremo cosa farò, noi l'anno prossimo avremo Parma capitale della cultura e puntiamo a un risultato straordinario. Ma mi fa sorridere - dice Pizzarotti - che Calenda voglia parlare di me piuttosto che parlare di programmi, gli consiglio di concentrarsi sul suo che noi stiamo facendo il nostro. E, comunque, gli ricordo che l'avversario è dall'altra parte, è chi vuole un'Europa divisa, chi vuole sollevare muri, quindi secondo me dovremmo concentrarci tutti dalla stessa parte».
Dopodiché Pizzarotti ammette: «Come nelle passate Europee, purtroppo anche stavolta si parla poco di temi specifici, la comunicazione della Lega ad esempio è che se vince andrà tutto meglio, ma non è così. La differenza è tra chi vuole un'Europa chiusa sui singoli Paesi e chi, come noi, vuole un'Europa più forte che riesca a riequilibrare le responsabilità e i doveri dei Paesi in modo anche da poter competere rispetto alla Cina e agli Stati Uniti».
L'AUTONOMIA
Una frecciatina alla Lega riguarda anche la partita dell'autonomia. «L'autonomia differenziata - dice Pizzarotti - è un'occasione di responsabilizzazione delle Regioni. Ma certe deleghe, che infatti l'Emilia Romagna non ha richiesto, devono restare allo Stato: non è possibile pensare che pur nell'autonomia ci sia un'istruzione o una sanità diverse. Sono fortemente d'accordo sul tema autonomistico, anzi, rivendico il fatto che la Lega, che oggi deve piacere a tutti, non parli più di federalismo fiscale che secondo me invece è un altro grande punto che dovrebbe essere messo in un programma serio perché serve a responsabilizzare le singole Regioni e i singoli Comuni a spendere meglio».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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