L'Istat: «L'emergenza ha aumentato le diseguaglianze sociali»

Sabato 4 Luglio 2020
L'Istat: «L'emergenza ha aumentato le diseguaglianze sociali»
ROMA L'epidemia si è abbattuta sulle persone più fragili «acuendo al contempo le significative disuguaglianze che affliggono il nostro Paese». Così l'Istat nel Rapporto annuale. Una prova ne sono «i differenziali sociali riscontrabili nell'eccesso di mortalità causato dal Covid-19», con i meno istruiti maggiormente colpiti. Sul mercato del lavoro hanno risentito dell'emergenza donne e giovani, più presenti nel settore dei servizi, impattato dalle conseguenze del Covid. La chiusura della scuole, poi, può aver prodotto un aumento delle diseguaglianze tra i bambini in termini di digital divide e di sovraffollamento abitativo. «L'arrivo del Covid ha portato al sovrapporsi delle disuguaglianze sulle precedenti disuguaglianze del mercato del lavoro», dice il direttore centrale per gli studi e la valorizzazione dell'area sociale dell'Istat, Linda Laura Sabbadini (nella foto). In particolare, spiega «siccome il settore colpito di più in questo momento e meno tutelato dal punti di vista degli ammortizzatori sociali e della cig è quello dei servizi, a differenza di quel che è accaduto nelle precedenti crisi in cui erano industria e costruzione, ha fatto sì che peggiorasse la situazione delle donne e dei giovani. Giovani che ormai tra i 25 e i 34 anni ormai stanno 10 punti di tasso di occupazione sotto i livelli del 2008: 8 punti che si portavano dal periodo pre-Covid e due punti che si sono aggiunti solo con marzo e aprile.Quanto ai più piccoli, per l'Istat «nel biennio 2018-2019 il 12,3% dei minori di 6-17 anni (pari a 850mila) non ha un pc né un tablet ma la quota sale al 19% nel Mezzogiorno (7,5% nel Nord e 10,9% nel Centro).
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