L'INTIMIDAZIONE
CADONEGHE La frase è sgrammaticata ma chiarissima. Tradotta:

Domenica 16 Febbraio 2020
L'INTIMIDAZIONE CADONEGHE La frase è sgrammaticata ma chiarissima. Tradotta:
L'INTIMIDAZIONE
CADONEGHE La frase è sgrammaticata ma chiarissima. Tradotta: «A questo sindaco bisogna mozzare mani e piedi così non si muove più». Questa la minaccia scritta da un uomo, A.R., in un commento ad un post sulla pagina Facebook di Marco Schiesaro, sindaco leghista di Cadoneghe, comune dell'hinterland padovano. Nel pomeriggio di ieri il primo cittadino ha sporto denuncia. A monte, c'è la decisione di chiudere un campo Rom occupato secondo l'amministrazione in modo abusivo.
Il sindaco non si è fatto intimidire e immediato è stato il suo post di risposta: «Alle minacce di questo personaggio, cosa rispondiamo? Ecco perché fino a ieri certa politica a Cadoneghe non muoveva un dito per la legalità, per il rispetto. Per una soluzione vera e concreta ai campi rom. Perché la legge sia veramente uguale per tutti. Alcuni di loro, cosa fanno? Minacciano. Complimenti!».
LA VICENDA
Nell'area in questione risiedono una quindicina di persone e dieci minori. Il terreno è di proprietà delle famiglie ed è stato regolarmente acquistato nel 2004, ma è classificato come agricolo ed è in una zona cosiddetta di rispetto, pertanto non edificabile. «Quell'insediamento lì non ci può stare - spiega Schiesaro - Purtroppo per anni, dalle passate amministrazioni, è stata tollerata questa occupazione di un terreno agricolo in modo stanziale, cosa che non è permessa. Siamo di fronte ad un abuso edilizio e se entro la fine di marzo i Rom non troveranno una sistemazione diversa sarà il Comune a intervenire. Vogliamo ripristinare l'ordine e la legalità perché a Cadoneghe non voglio più vedere nessun tipo di accampamenti. Non è rispettoso continuare a mantenere questi insediamenti quando i cittadini di Cadoneghe faticano per pagare le bollette e si comportano nel rispetto delle regole». Le parole del primo cittadino hanno spinto l'associazione Rom, tramite il suo legale rappresentante Marcello Zuinisi, a organizzare una settimana fa un sit-in di protesta davanti al municipio di Cadoneghe. In quella occasione si è avuto un pacato faccia a faccia. «Guardo l'interesse generale, che è il rispetto delle regole, con buonsenso, ma non esistono corsie preferenziali per Rom, sinti o camminanti. Esistono le regole che sono le stesse dei cittadini italiani».
LA SOLIDARIETÁ
Immediate le manifestazioni di solidarietà arrivate dai colleghi sindaci e dal mondo della politica. «Solidarietà al sindaco di Cadoneghe per le vili minacce ricevute sui social in queste ore - ha detto il senatore Udc, Antonio De Poli - Il linguaggio dell'odio e della violenza anche verbale va condannato sempre, con fermezza». E poi l'assessore regionale della Lega Roberto Marcato: «Caro Marco, non ti fare intimidire da chi sa usare solo le minacce. Non solo noi siamo con te, ma chi minaccia te, minaccia ognuno di noi. Perché come te, anche noi ci riconosciamo nella società del diritto e della legge uguale per tutti. Vai avanti!». Infine il senatore Andrea Ostellari: «Forza Marco, non mollare! La Lega ha bisogno di sindaci coraggiosi come te».
Lorena Levorato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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