L'INCHIESTA
ROMA Da un lato l'ispezione a bordo della nave, dall'altro lato l'acquisizione

Domenica 18 Agosto 2019
L'INCHIESTA
ROMA Da un lato l'ispezione a bordo della nave, dall'altro lato l'acquisizione di tutti i documenti relativi al caso Open Arms, fatta direttamente negli uffici del Viminale. Procede su due fronti l'inchiesta della procura di Agrigento in cui si ipotizza il sequestro di persona e l'abuso d'ufficio, e che potrebbe travolgere - di nuovo - il ministro dell'Interno che, dopo l'ordinanza con cui il Tar ha disposto l'ingresso nelle acque territoriali italiane della nave della Ong spagnola e il conseguente sbarco di tutte le persone in condizioni di emergenza, non ha ancora autorizzato i migranti a scendere in terra, e non è intenzionato a farlo.
I DOCUMENTI
Ieri, personale dello Sco della Polizia di Stato, su disposizione del procuratore capo Luigi Patronaggio e dell'aggiunto Salvatore Vella, ha acquisito negli uffici del Viminale tutte le comunicazioni, le mail e i documenti relativi alle operazioni di soccorso e alla conseguente bagarre politica e internazionale, compresi gli atti amministrativi con cui il ministro Salvini ha negato lo sbarco. I pm avevano già inviato la polizia giudiziaria nella sede della Guardia costiera: è stata acquisita anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma ha scritto al ministero dell'Interno che «non vi è impedimento alcuno» e che quindi è possibile «procedere senza indugio» all'attracco della nave. Ora, se dovesse protrarsi la situazione di stallo, i pm potrebbero intervenire disponendo il sequestro della Open Arms, con il conseguente sbarco dei 107 migranti ancora sulla nave. Un copione già visto, dal caso Diciotti ai più recenti Sea Watch e Mediterranea: le navi erano state sequestrate d'iniziativa dalla Guardia di Finanza e poi la procura aveva convalidato i provvedimenti. Un copione che Salvini ha cercato di arginare stringendo le maglie del decreto sicurezza bis, che avrebbe dovuto impedire alle navi delle Ong l'ingresso nelle acque italiane. Decreto che, in questo caso, è stato temporaneamente sospeso dal Tribunale amministrativo, che ha accolto il ricorso della Open Arms sottolineando che i naufraghi stanno affrontando una situazione di criticità.
Proprio per stabilire quanto sia grave la situazione a bordo, la Procura ieri ha effettuato un'ispezione sulla nave, durata fino a sera. Un accertamento necessario anche alla luce delle versioni discordanti relative alle condizioni di salute dei migranti: i rapporti di Emergency e del Cisom parlavano di condizioni critiche, mentre il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, ha dichiarato che i naufraghi già sbarcati per motivi sanitari non avevano patologie. Proprio per questo motivo, gli inquirenti ascolteranno il dottore e hanno già acquisito nel poliambulatorio la documentazione clinica di tutte le persone che sono state visitate.
Ma l'inchiesta sul caso Open Arms corre su due binari paralleli. Perché ieri, durante l'ispezione, gli inquirenti hanno acquisito anche molta altra documentazione: dal libro di bordo alla copia di tutte le comunicazioni telefoniche e telematiche con la centrale operativa della Guardia costiera. I pm, infatti, indagano anche per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e stanno ascoltando tutti i migranti già sbarcati dalla nave per cercare tracce di eventuali trafficanti che abbiano gestito la traversata.
Mic. All.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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