L'epidemia arretra, cala ancora l'indice Rt ma Sardegna e Sicilia in controtendenza

Venerdì 16 Aprile 2021
IL FOCUS
ROMA In controtendenza rispetto al resto d'Italia che vede diminuire i casi positivi, dalla prossima settimana Sicilia e Sardegna saranno in rosso. Nel primo caso sarà una fotografia di una situazione ormai delicata, visto che ci sono già 116 zone rosse locali, con Palermo e la sua provincia investite da un'ondata di contagi. Solo il report di oggi della cabina di regia (Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità) confermerà questo verdetto, però le probabilità di una Sicilia in rosso sono alte. Per la Sardegna invece non ci sono dubbi: è in rosso da una settimana e, dunque, comunque dovrebbe restarci per altri sette giorni sulla base delle regole dei colori. Anche gli ultimi dati confermano che l'incidenza è ancora troppo alta e l'effetto variante inglese, in ritardo rispetto alle altre regioni, si sta sviluppando nell'isola.
IN BILICO
Altre due regioni sono a rischio conferma del rosso. La Puglia, pur avendo tutti gli indicatori in discesa, ha 270 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale, salvo sorprese questo confermerà il livello di chiusure più rigoroso, nonostante l'Rt (indice di trasmissione) sia attorno a 0,8. Anche per la Valle d'Aosta l'incidenza è attorno a 300, dunque rosso confermato. Significa che in Italia l'epidemia sta peggiorando? No. Vi sono regioni pronte a passare al rosso all'arancione, come la Campania il cui è Rt è attorno a 1,1 (dunque sotto 1,25). L'incidenza è a 230, dunque in zona di sicurezza, anche se in crescita rispetto alla settimana precedente, elemento che suggerisce di continuare a tenere alta la guardia. Inoltre, ci sono numerose regioni che - sulla base del sistema applicato normalmente che tornerà a maggio - sono da giallo (ma sia chiaro, restano arancioni fino al 30 aprile). Alcuni esempi: il Lazio ha l'Rt a 0,79, tra i più bassi del 2021, l'incidenza è ben al di sotto il limite di 250, anche se ci sono ancora 387 pazienti Covid in terapia intensiva; situazione da giallo anche in Veneto, con l'Rt a 0,81 e l'incidenza attorno a 130. Altre regioni da giallo (potenziale) sono il Molise, le province di Trento e Bolzano, ma in generale c'è un decremento dei casi. Per questo, la valutazione della cabina di regia di oggi confermerà che su base nazionale l'Rt scende ancora (tra 0,8 e 0,9) così come l'incidenza (la settimana scorsa era a 210 ogni 100mila abitanti, ora si avvicinerà a 200). Resta però ancora forte la pressione sugli ospedali, ma va detto che, sia pure molto gradualmente, stanno diminuendo i posti letto occupati da pazienti Covid: la fotografia dei dati di ieri parlava di 29.004 ricoverati (855 in meno rispetto al giorno precedente), di questi 3.417 sono in terapia intensiva (meno 73). Ormai lo scenario è chiaro: nonostante la variante inglese, la discesa è cominciata, ma il percorso sarà ancora lungo, con l'incognita dell'effetto delle riaperture delle scuole. Se ci sarà, lo vedremo solo tra 6-7 giorni.
Ieri l'analisi di Gimbe (la Fondazione indipendente che da inizio pandemia elabora e studia i dati del coronavirus in Italia) ha confermato: «Frenano i contagi da Sars-Cov-2, ma sono ancora più di 200 i pazienti che ogni giorno entrano in terapia intensiva».
EFFETTI
Nella settimana tra il 7 e 13 aprile, riduzione del 15,4 per cento dei nuovi casi, un aumento dei decessi del 7,5 per cento rispetto a quella precedente, e «inizio di alleggerimento del carico per gli ospedali». Secondo Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe «bisogna tener presente che se gli effetti di un'Italia rosso-arancione si protrarranno per almeno 3 settimane, il progressivo ritorno al giallo determinerà una risalita della curva epidemica anche se mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all'aperto per l'aumento delle temperature».
I dati di ieri hanno confermato questo andamento: 16.974 nuovi casi positivi (su 319mila tamponi, tasso di positività al 5,3 per cento), 247 in meno rispetto allo stesso giorno della settimana precedente, segnale che la risalita dell'epidemia in alcune regioni (come in Sicilia e in Campania) sta annacquando a livello numerico, su base nazionale, la discesa della curva del contagio in corso in buona parte del Paese.
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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