L'Avvocato polesano, Totareddu, la moglie e la mente finanziaria

Venerdì 5 Giugno 2020
I PROTAGONISTI
VENEZIA Le informazioni relative al nucleo veronese sono state raccolte con un grande lavoro investigativo, fatto di intercettazioni, pedinamenti, verifiche sul territorio e ascoltando alcuni collaboratori di giustizia.
Tutto ruoterebbe attorno ad Antonio Giardino, detto Totareddu. Secondo il giudice per le indagini preliminari è lui il boss indiscusso del territorio ed è lui a diretto contatto con il boss della casa madre Pasquale Arena, operante nel territorio di Capo Rizzuto, in Calabria. Sarebbe lui a decidere chi fa cosa, a coordinare e ad intrattenere rapporti importanti, a gestire il traffico di cocaina. Sua moglie, Antonella Bova, classe 1973, sarebbe stata al corrente di tutto e avrebbe fatto da prestanome in mille occasioni. Risulta titolare dell'azienda edile di famiglia, ma usata dal marito per la ricezione di false fatture. Della famiglia Giardino ci sono molti altri componenti.
Un altro personaggio di spicco è Michele Pugliese, che ha coadiuvato e in qualche occasione sostituito il Giardino, pur essendo agli arresti domiciliari. Sarebbe lui ad aver organizzato l'infiltrazione all'Amia, ad essere il gestore di fatto di una sala slot e di aver organizzato un traffico illecito di rifiuti.
Domenico Mercurio sarebbe il referente dei reati finanziari, quello che procedeva ad acquisire attività economiche e che versava mensilmente l'obolo alla casa madre calabrese. Protagonista, suo malgrado di diverse intercettazioni in cui manifesta l'intimidazione silente.
Un personaggio interessante risulta Nicola Toffanin, detto l'Avvocato, polesano di Occhiobello. Sarebbe stato lui, infatti, il pianificatore delle estorsioni, delle attività di gioco d'azzardo e anche avrebbe fatto il cassiere, reimpiegando il denaro illecito e pagando i rimborsi spese dei sodali. I dirigenti dell'Amia, Andrea Miglioranzi (presidente) e Ennio Cozzolotto (direttore) sarebbero stati protagonisti di una soffiata ad un affiliato al clan sulle le offerte degli altri concorrenti ad una gara per dei corsi antincendio in modo da farlo vincere. Al costo, secondo gli investigatori, di 3mila euro.
Menzione particolare la meritano alcuni soggetti esterni locali come imprenditori la cui opera risulta essere stata facilitata.
È il caso dei tre gestori della casa da poker Asd New Double Up, Marco e Giannadrea Napoli e Andrea Ricciotti. Al fine di ottenere protezione con l'allontanamento di soggetti potenzialmente pericolosi, avrebbero consentito a persone come Toffanin di essere presenti in qualità di supervisore. Pur sapendo che avrebbero rafforzato l'associazione criminale, versavano ad essa una quota degli incassi.
Poi ci sono un commercialista e un vicedirettore di banca che avrebbero aiutato il sodalizio ad evadere ed eludere le imposte agevolando l'emissione di fatture per operazioni inesistenti.
M.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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