L'ASSESSORE
VENEZIA «Una grande delusione. Significa arrendersi all'evidenza

Sabato 20 Luglio 2019
L'ASSESSORE
VENEZIA «Una grande delusione. Significa arrendersi all'evidenza che non cambierà mai nulla. Avevamo lavorato molto al dossier e per questo sono anche arrabbiata». Elena Donazzan, assessore veneto all'Istruzione e al Lavoro esprime un mix di amarezza e rabbia di fronte alla soppressione dell'articolo 12 dell'autonomia, che sancisce l'addio all'assunzione del personale della scuola su base regionale. «L'autonomia nella scuola per noi significava fare una vera programmazione, dare soluzione alla precarietà, offrire stabilità didattica, garantire un'offerta formativa più agile e attuare una contrattazione decentrata premiale. Volevamo dimostrare come poteva diventare la scuola veneta: un modello da esportare in altre regioni». Nulla di tutto questo è stato reso possibile, del resto la scuola e la gestione regionale dei docenti è sempre stato uno dei punti di rottura con il Movimento 5 stelle. «Sono stanca di sentire la solita litania sull'unità nazionale che ripete il premier Conte, la trovo stucchevole. E per quanto mi riguarda, parlo a livello personale ma con un'esperienza di quattordici anni nel mondo della scuola, prima questo governo cade e meglio è». Convinta che dietro a questa decisione del governo ci siano chissà quali impegni «presi con il Sud e con il sindacato» e altrettanto consapevole «che il Veneto era pronto a questo passaggio e che il personale della scuola e gli stessi sindacati sul territorio erano con noi». Il modello a cui si guardava era quello della provincia autonoma di Trento. «Il premier Conte vada a dire a Trento che sta spaccando l'unità nazionale - attacca l'assessore - non lo fa, lo dice al Veneto». Un modello che stanno monitorando da anni. «Abbiamo guardato come si erano organizzati loro per portare lo stesso modello da noi» spiegando che è dal 2007 che si stava studiando come riorganizzare l'istruzione a livello regionale. «La scuola è il settore più facilmente programmabile, perché io oggi so, ad esempio, quanti bambini fra cinque anni frequenteranno la primaria - dice - volevamo avere la possibilità di fare una programmazione vera, legata ai bisogni dei territori per avere un'istruzione migliore e più efficiente, invece la scuola sta diventando una sacca di problemi sociali».
COSA SUCCEDE ORA
Ora, dopo lo stralcio del governo di ciò che avrebbe rivoluzionato l'istruzione veneta, non succederà nulla. «Continueremo ad aspettare i concorsi, con annessi i ricorsi, che vengano decisi a livello centrale - prosegue Donazzan con un tono critico - aspetteremo che non decidano cosa fare sulla vicenda dei diplomati magistrali, aspetteremo che non decidano su come cambiare i percorsi formativi». E in questa prospettiva l'assessore della Regione Veneto snocciola i numeri della scuola veneta, un'istruzione in cui manca il cinquanta per cento dei presidi - dopo i ricorsi seguiti all'ultimo concorso i vincitori verranno infatti ammessi con riserva - dove il ministero ha assegnato trecento posti per la formazione dei docenti di sostegno, ma ne servirebbero almeno il triplo, dove non vengono assegnate le abilitazioni alle insegnanti della scuola primaria. «Abbiamo diplomate magistrali che insegnano da anni e vengono licenziate, e qui parlo come assessore al Lavoro, - ammettendo quanto tale vicenda le stia a cuore - tutti hanno parlato di questo problema e tutti hanno promesso soluzioni politiche che non sono arrivate». E sempre come referente al lavoro crede anche all'alternanza scuola-lavoro, «in un territorio come il Veneto è fondamentale e andrebbe potenziata, invece questo governo cosa fa? Riduce le ore». Il tutto con «un ingranaggio lento», mentre la scuola «dovrebbe essere veloce, dinamica» e in un sistema che mette in difficoltà tutti anche l'Ufficio scolastico regionale, che lavora decentrato sul territorio. Per chiudere con un affondo ai 5 stelle «sono oltre il sindacato, questa è resistenza pura».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci