L'assessore leghista spara e uccide un uomo in piazza «Pistolero». «No, si è difeso»

Giovedì 22 Luglio 2021
IL CASO
Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera ed esponente della Lega, martedì sera alle 23, ha ucciso con un colpo di pistola all'addome Youns El Bossettaoui, 39enne di origine marocchina pregiudicato e con espulsioni mai eseguite. Il fatto è avvenuto in pieno centro. Poco prima, secondo le ricostruzioni dei carabinieri, ci sarebbe stata una lite tra Adriatici e la sua vittima. Proprio quella notte era entrata in vigore un'ordinanza anti-alcol nelle strade, di cui l'assessore era stato promotore. Adriatici è stato interrogato per tutta la notte tra martedì e mercoledì e ora è agli arresti domiciliari. Agli inquirenti ha fornito una versione della vicenda che fa molto discutere: sarebbe stato spinto a terra dalla vittima e nel cadere avrebbe esploso involontariamente un colpo con la pistola calibro 22 per cui ha regolare porto d'armi. Un momento prima della tragedia Adriatici stesso avrebbe avvertito le forze dell'ordine con una telefonata, perché l'uomo avrebbe infastidito i frequentatori del bar, tra cui una ragazza. Quando il marocchino lo ha sentito chiamare la polizia sarebbe intervenuto spintonandolo per interrompere la conversazione.
IL TESTIMONE
Ora si tratta di capire come mai l'assessore abbia tirato fuori la pistola e perché questa abbia esploso un colpo letale. In attesa dell'analisi balistica e della verifica delle telecamere presenti, un testimone ha raccontato che la vittima era disarmata e avrebbe lanciato una bottiglia di vetro, ma contro altri passanti.
Oggi si dovrebbe tenere l'udienza di convalida dell'arresto. Il pm Roberto Valli inizialmente ha autorizzato il fermo per omicidio volontario con la misura dei domiciliari. In un secondo momento l'imputazione è stata modificata in eccesso colposo in legittima difesa. Adriatici, che oltre a essere assessore, avvocato ed ex poliziotto, è docente di diritto penale alla Scuola di polizia di Alessandria, conosce bene la legge e pare che il suo interrogatorio abbia portato il pm a comprendere la situazione, anche se certo rimane l'interrogativo sul motivo dello sparo.
L'ORDINANZA
Adriatici sarebbe stato in giro di sera per verificare l'applicazione della sua ordinanza anti-movida appena entrata in vigore per vietare la vendita di alcolici da asporto dopo le 17 con multe da 75 a 450 euro.
Prudente si dice la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, commercialista e leader civica di una coalizione di centrodestra a trazione leghista: «Non conosciamo ancora bene la dinamica dei fatti, restiamo in attesa di maggiori informazioni e confidiamo nell'operato della magistratura. Nel frattempo l'assessore ha comunicato la sua autosospensione sino all'esito del giudizio che lo vede indagato».
LE REAZIONI
Sulla vicenda si è acceso il dibattito politico. «Altro che Far West - interviene Matteo Salvini - si fa strada l'ipotesi della legittima difesa. Prima di condannare una persona perbene, che si è vista aggredita e avrebbe reagito, aspettiamo la ricostruzione precisa dei fatti. Non ci sono cittadini che con il legittimo possesso di armi vanno in giro a sparare, mentre a fronte di un'aggressione come extrema ratio la difesa è sempre legittima». E per il deputato leghista Angelo Giocca «se non fosse stato per un nostro assessore intervenuto a difesa di una donna molestata, ora staremmo parlando di violenza su una persona innocente. La morte è sempre da scongiurare, ma la dinamica è di legittima difesa».
La vicenda spinge invece il segretario del Pd Enrico Letta a dire «stop alle armi private, in giro con le armi solo poliziotti e carabinieri. Un uomo è morto, per colpa di una pistola. È un giorno triste. Saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro». E Laura Boldrini attacca: «Salvini ha già assolto Adriatici perché è del suo partito. Mi chiedo come mai un assessore giri armato. E soprattutto: sarebbe finita così se non avesse avuto una pistola? Questo accade quando circolano le armi».
Francesco Gentile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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