L'APERTURA
VENEZIA Se era contraria all'autonomia rafforzata chiesta da Veneto,

Giovedì 24 Gennaio 2019
L'APERTURA VENEZIA Se era contraria all'autonomia rafforzata chiesta da Veneto,
L'APERTURA
VENEZIA Se era contraria all'autonomia rafforzata chiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ora il ministro alla salute Giulia Grillo non lo è più. «Ho avuto dal Governo - ha detto ieri l'esponente del Movimento 5 stelle - la rassicurazione che non ci sarà un danneggiamento delle regioni più deboli. La mia preoccupazione era questa ma è stata abbondantemente dissipata». Dunque adesso è favorevole? Esatto: «Vedendo nel dettaglio le richieste che sono state avanzate non posso che esser d'accordo in linea di massima».
Intervenuta alla presentazione del Rapporto Crea Sanità, a Roma, il ministro Grillo ha detto che «le richieste di autonomia regionale sono assolutamente legittime e derivano dall'incapacità, da parte dello Stato, di produrre dei cambiamenti negli anni passati». «Le autonomie - ha poi precisato a margine dell'evento - servono a soddisfare problemi reali. Un assessore non può chiudere un pronto soccorso perché il Parlamento o il Governo non ha fatto una legge per far sì che ci sia il giusto numero di medici. Con le autonomie, le regioni potrebbero risolvere domani questi problemi facendo il loro dovere, ovvero assicurando servizi essenziali» e molte di queste cose «potrebbero esser fatte anche senza risorse aggiuntive». E non c'è il rischio di una eccessiva diversificazione di normative, ad esempio sul personale? «Il rischio più grande tra la giungla e il non erogare servizi è non erogare i servizi - ha detto il ministro del M5s - Dobbiamo procedere in ordine di priorità e quindi dare la possibilità, alle regioni che possono farlo, di usare i propri strumenti per erogare i servizi».
LA NOMINA CONTESTATA
Se i leghisti possono dunque rallegrarsi del via libera di Giulia Grillo, uno dei ministri pentastellati che erano ritenuti più ostici al processo di autonomia, a guastare al Carroccio la giornata è stata l'elezione della deputata sarda M5s Emanuela Corda a capo della Commissione parlamentare per le questioni regionali. «Avrei preferito - ha detto Nicola Finco, capogruppo della Lega in consiglio regionale del Veneto - che a capo della commissione incaricata dal governo di occuparsi dell'autonomia fosse posto un veneto, ma guardo comunque il lato positivo: considerato che il Movimento 5 Stelle fino ad ora ha portato più intralcio che aiuto al percorso autonomista della nostra Regione, mi auguro che questa sia l'occasione per approfondire questo tema e capire che l'autonomia può essere una salvezza per l'intero Paese». «Confido che questa sia la volta buona - ha aggiunto Finco - considerando che la Sardegna stessa è una Regione a statuto speciale, mi auguro che la Corda abbia la sensibilità adatta per cogliere appieno la portata innovativa della riforma che chiediamo a gran voce e legittimamente, seguendo i dettami della Costituzione, e che quindi capisca le esigenze dei quasi 2,5 milioni di veneti che con il referendum hanno votato per ottenere l'autonomia nelle 23 materie previste dalla Carta costituzionale. Una richiesta bloccata fino ad ora solo dall'ostruzionismo di alcune forze politiche».
Scettica, invece, al senatrice Daniela Sbrollini (PD): «Eleggendo a presidente di questa Commissione, dopo otto mesi dall'insediamento, un'esponente grillina, mi pare evidente che la maggioranza voglia rallentare ancora di più le risposte sull'autonomia». (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci