L'ANNUNCIO
VENEZIA L'emergenza sanitaria sta rientrando, ci sono sempre meno

Lunedì 1 Giugno 2020
L'ANNUNCIO
VENEZIA L'emergenza sanitaria sta rientrando, ci sono sempre meno ricoverati in rianimazione, stanno calando i contagi, anche i decessi per fortuna non hanno più i numeri delle settimane drammatiche della pandemia. Ma questo non significa che il sistema veneto venga smantellato. Siccome il timore è che in autunno possa esserci una recrudescenza dell'epidemia, la Regione Veneto non vuole farsi trovare impreparata. Ed è per questo, come ha annunciato ieri il governatore Luca Zaia, che i cinque ospedali riaperti appositamente per far fronte all'emergenza e fortunatamente mai utilizzati, non saranno smantellati: «I cinque ospedali vecchi che abbiamo riaperto e riallestito, creando 740 posti letto nuovi, che per fortuna non abbiamo utilizzato, li teniamo lì - ha detto Zaia - diamo un giro di chiave e li teniamo pronti per l'autunno. Perché io non posso arrivare a ottobre, con una reinfezione, e aver smantellato queste strutture».
LA BOZZA
Zaia ha annunciato che è in fase di preparazione un nuovo Piano di sanità pubblica. L'attuale risale a gennaio ed è quello che ha consentito di gestire l'emergenza dopo che a Vo', il 21 febbraio, due persone sono risultate positive al Covid-19, con l'immediata convocazione della task force, poi la trasformazione di alcuni nosocomi in Covid Hospital, l'allestimento delle tende da campo davanti ai Pronto soccorsi per differenziare i triage e la riapertura di ospedali chiusi da tempo. Valdobbiadene, Monselice, Zevio, Bussolengo, Isola della Scala sono stati sistemati, puliti, riallestiti, pronti a ospitare malati di coronavirus. Fortunatamente questo non è successo, i cinque nuovi ospedali non hanno visto anima viva. Ma entreranno a far parte del nuovo Piano di sanità pubblica.
LE TENDE
Il documento è in fase di redazione e, ha detto il governatore del Veneto, sarà presentato nel giro di un paio di settimane. «Se si ripresentasse il virus, nella maniera del 21 febbraio - ha aggiunto Zaia - io ho chiesto ai miei dirigenti che voglio vedere schierata l'artiglieria pesante, l'esercito. Siamo riusciti a fare esperienza sul Covid limitando i danni, pensiamo a cosa sta accadendo negli Stati Uniti, o in Brasile, chi mai avrebbe pensato di vedere fosse comuni per i morti? Noi non possiamo permetterci di fare errori nel prossimo giro».
Oltre al mantenimento delle cinque strutture ospedaliere da 740 posti, la Regione sta valutando di contingentare le tende allestite davanti agli ospedali: «Sono tende della Protezione civile - ha detto Zaia - dobbiamo avere un magazzino pronto se succede qualche disastro». Quanto ai Covid Hospital - come Dolo o Villa Salus nel Veneziano - la decisione è stata di smontare le terapie intensive allestite nelle sale operatorie, ma di mantenere tutto il resto, comunque consentendo alle strutture di tornare un po' alla volta alle normali attività. Di sicuro il Veneto è riuscito in questi mesi a fare scorta: «Abbiamo 24 milioni e mezzo di mascherine, sono 6 mesi di fabbisogno».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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