L'ANNUNCIO
PADOVA L'aveva detto giovedì sera alla sagra di Conselve, appuntamento

Domenica 2 Settembre 2018
L'ANNUNCIO
PADOVA L'aveva detto giovedì sera alla sagra di Conselve, appuntamento fisso nella campagna padovana, e ieri ha ribadito forte e chiaro il concetto: «Il centro per immigrati di Cona sarà progressivamente svuotato e prevediamo di cessare l'attività di quello di Bagnoli». A tre mesi esatti dal suo insediamento il ministro dell'Interno Matteo Salvini assicura ancora una volta che il governo interverrà nei due principali centri d'accoglienza del Veneto, quelli a cavallo tra le province di Venezia e Padova. Il vicepremier tende una mano anche al comune di Agna, piccolo centro a due passi dai due hub: «Potrà beneficiare di fondi compensativi per i disagi che ha sopportato negli anni di malgoverno Pd». Da un lato l'impegno istituzionale, quindi, e dall'altro l'attacco politico.
Salvini garantisce lo stesso impegno anche per il centro siciliano Cara di Mineo («Lavoriamo alla riduzione del numero di ospiti e dei costi, con l'obiettivo finale della chiusura») e poi allarga il concetto: «Siamo orgogliosi di aver ridotto gli sbarchi in Italia al minimo storico degli ultimi cinque anni, così come ha certificato l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Non ci saranno più situazioni insostenibili, da Padova alla Sicilia».
Una presa di posizione accolta con soddisfazione dal governatore del Veneto, e collega di partito, Luca Zaia. «Finalmente qualcuno mette il coperchio a quel bidone di illegalità che è il business dei finti profughi - commenta il presidente della Regione -. Per anni ci siamo sentiti ripetere da chi alimentava il business dei migranti che eravamo egoisti, razzisti, senza cuore, quando affermavamo che le nostre comunità non avrebbero potuto reggere l'urto di una massa di finti profughi e immigrati economici che le stesse istituzioni statali non erano spesso neppure in grado di identificare, facendoli disperdere sul territorio come fantasmi che non avevano altro fine se non cercare di sopravvivere».
L'INCHIESTA
Il centro di Cona ha toccato punte di oltre 1.500 migranti, scesi poi fino a circa 500. A Bagnoli è stata invece superata quota 900, mentre oggi se ne contano circa 200. Riduzione già avviata dal governo Gentiloni. La cooperativa al comando, Edeco di Battaglia Terme, è stata travolta da un'inchiesta della Procura di Padova che un mese fa ha provocato un nuovo terremoto istituzionale. Tra gli indagati non ci sono infatti solamente i vertici della coop (Simone Borile, Sara Felpati, Gaetano Battocchio) ma anche l'ex viceprefetto di Padova Pasquale Aversa e l'ex funzionaria Tiziana Quintario. Si parla di informazioni riservate rivelate in gran segreto ai vertici di Edeco e di bandi creati ad hoc. Nel fascicolo risulta anche un'intercettazione in cui l'ex prefetto di Padova Patrizia Impresa (ora a Bologna, non indagata) si rivolge così al suo vice: «È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare». Dagli atti emerge anche la soffiata a Borile su un'imminente controllo al centro di Bagnoli. Dopo aver appreso nel dicembre 2016 dall'ex capo provinciale dei carabinieri dell'invio nel giro di poche ore dei militari per verificare le condizioni, il prefetto Impresa ne parla al vice e gli dice di avvisare il capo della coop: «Questi stanno già arrivando». «Ora li chiamo» è la pronta rassicurazione.
Luca Zaia pensa proprio allo scandalo emerso nelle ultime settimane quando aggiunge: «Ora che le inchieste ci svelano cooperative che hanno visto aumentare a dismisura i loro fatturati, ora che appaiono quei profili di illegalità e sfruttamento che soltanto i governi precedenti non volevano vedere, ora che si comincia a comprendere appieno quante ipocrisie e quante falsità siano state pronunciate nella difesa di un sistema malato, ringraziamo chi riesce a liberarci da un'ipoteca pesantissima».
LA REPLICA
La Lega attacca, ma il Pd incassa e risponde. «Cona è il risultato della chiusura leghista - evidenzia il parlamentare veneto Roger De Menech -. Se tutti i 571 comuni del Veneto avessero aderito all'ospitalità diffusa dei richiedenti asilo, Cona non esisterebbe. Ma le politiche leghiste non lo hanno mai consentito e allora si è costretti a creare situazioni assurde e assolutamente negative come Cona. D'altronde il Veneto è lo specchio dell'Italia dove Salvini sul tema si allea con Orban che ovviamente non ne accoglie neanche uno scaricando il peso tutto su di noi». Intanto il fascicolo è sul tavolo del procuratore capo Matteo Stuccilli: mezzo migliaio di atti che potrebbero scatenare altre focose polemiche.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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