L'annuncio del Vaticano

Giovedì 14 Ottobre 2021
LA DECISIONE
CITTÀ DEL VATICANO Ha regnato solo 33 giorni ma il suo pontificato ha lasciato il segno. E che segno. «Che io vi ami sempre di più» annotava nei diari.
Albino Luciani, da tutti conosciuto come il Papa del Sorriso, era nato in una famiglia contadina di Canale d'Agordo nel 1912; fu eletto Papa nell'agosto del 1978 dopo la morte di Paolo VI: fu un conclave brevissimo, durato appena un giorno con l'unanimità dei votanti.
AUTORIZZAZIONE
Papa Luciani sarà beatificato solennemente l'anno prossimo, prima di Pasqua. Papa Francesco ieri ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto relativo a una guarigione miracolosa attribuita all'intercessione di questo pontefice assai radicato nel cuore della gente per la sua semplicità, il suo linguaggio colloquiale, la sua visione del mondo improntata alla tenerezza. Quando fu eletto prese il nome di Giovanni Paolo I per rendere omaggio al solco conciliare dei suoi precedessori (Montini e Roncalli) e già da quel particolare si capì che avrebbe continuato la svolta del Vaticano II.
Non volle nemmeno essere incoronato, abolì il termine pomposo di intronizzazione, rifiutando la sedia gestatoria e il secolare plurale maiestatis. Il papato da quel momento smise di esprimersi come aveva sempre fatto usando il noi per adottare la prima persona e passare all'io. E pensare che Luciani non voleva nemmeno essere eletto, tanto che alla sorella confidava di essere fuori dalla cerchia dei papabili. «Per fortuna io sono fuori pericolo. È già gravissima responsabilità dare il voto in questa circostanza». La storia però andò diversamente. Un infarto, la notte del 28 settembre 1978, mise fine al suo pontificato.
AVVELENAMENTO
All'epoca non era noto che Luciani soffrisse di gravi scompensi cardiaci e per questo fiorirono leggende nere sul presunto suo avvelenamento. Una fake news smontata solo quando la causa di beatificazione iniziò a camminare e in Vaticano confluirono documenti personali, materiali provenienti da mezzo mondo, testimonianze preziose, compreso i referti dei suoi medici veneti.
Il passaggio decisivo del lungo iter avviato a Belluno e poi approdato a Roma non è stato semplice. La scorsa settimana c'è stato il voto unanime dei cardinali, preceduto dal via libera della consulta medica e, prima ancora, dal semaforo verde dei teologi. Visto che per diventare beati è necessario un miracolo è stata esaminata la documentazione di una guarigione inspiegabile avvenuta in Argentina. Dieci anni fa una bambina affetta da una gravissima forma di encefalopatia era data per spacciata dai medici in un ospedale di Buenos Aires. «Grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico».
Il quadro clinico non offriva speranze anche perché le cose precipitavano di giorno in giorno. La mamma, il parroco e persino il personale infermieristico si misero a invocare l'aiuto di Giovanni Paolo I al capezzale della piccola. Il 23 luglio 2011 iniziò un rapidissimo inspiegabile miglioramento con il successivo recupero della stabilità emodinamica e respiratoria. L'8 agosto la piccola veniva estubata e il 5 settembre veniva dimessa. Oggi è una ragazza allegra, sana e normalissima.
DIO È MADRE
Papa Giovanni Paolo I il 10 settembre 1978 durante uno dei soli quattro Angelus recitati dalla finestra del Palazzo Apostolico diede un segno della sua fede incrollabile in una delle sue più famose allocuzioni: «Anche noi che siamo qui, abbiamo gli stessi sentimenti; noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre».
Franca Giansoldati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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