«Isole, avanti con i vaccini Mini-bond per il turismo»

Venerdì 9 Aprile 2021
Ministro Garavaglia, lei ha parlato di possibile ripartenza del turismo dal 2 giugno: cosa la fa essere così ottimista?
«L'ottimismo viene dalla forza della ragione. Comunque, non ho detto che si apre il 2 giugno. Ho detto soltanto che sia il presidente Biden, sia Macron hanno detto di organizzare le rispettive riaperture in coincidenza con le loro feste nazionali: il 4 ed il 14 luglio. La nostra Festa della Repubblica è il 2 giugno. Comunque, lo scorso anno le spiagge vennero riaperte il 18 maggio. Quest'anno, in più, abbiamo il piano vaccinale. Nasce da qui quello che lei definisce ottimismo. Il turismo, come ogni attività economica, vive di aspettative. E di programmazione. Aprire la saracinesca di un bar è cosa diversa dal riaprire un albergo od un villaggio vacanze. Per questo occorre definire in tempi rapidi una data, in funzione dell'andamento della pandemia».
Il pressing per le riaperture sta causando vere e proprie tensioni sociali anche nelle piazze. La Lega è in prima fila per chiedere di riaprire al più presto: non c'è il rischio che la protesta delle imprese venga oscurata da chi soffia sul fuoco come accaduto l'altro giorno a Roma?
«Mi sembra del tutto evidente che la violenza, per di più contro le forze dell'ordine, debba essere condannata. Un conto è la protesta di categorie esasperate. Un conto la violenza. E la protesta è comprensibile: un conto è avere lo stipendio che arriva, indipendentemente se in smart working o meno, a fine mese; un conto è non fare fatturato da oltre un anno. In piazza, in origine, c'era chi non fa fatturato da oltre un anno. Poi si sono aggiunte le frange violente».
Agli operatori dell'accoglienza che chiedono d'intensificare gli aiuti verso il loro settore cosa risponde?
«L'altro giorno ho sbloccato 85 milioni di aiuti a favore delle agenzie di viaggio e tour operator. Fanno parte di uno stanziamento da 550 milioni per la filiera turistica che non erano stati attivati dal precedente governo. A questi si aggiungono i 1700 milioni decisi con il Decreto Sostegno: 700 a sostegno delle attività legate alla montagna (dai maestri di sci alle baite), 900 milioni per i lavoratori stagionali, 100 per le fiere. E presto sono certo che il governo provvederà ad un nuovo Decreto Sostegno. Poi, a proposito delle fiere e congressi, sono fiducioso che presto potremo anche definire la ripresa delle attività; magari facendo slittare verso settembre quelle che è possibile rinviare. E far svolgere con rigidi criteri di sicurezza le altre che non possono slittare».
Per rilanciare il comparto lei propone di estendere il superbonus al 110 per cento agli alberghi: quali vantaggi comporterebbe un superbonus allargato?
«Vede, il miglioramento dei livelli di sostenibilità ambientale sono un benchmark europeo al quale l'Italia intende adeguarsi ad ogni livello. Quindi, anche quello dell'ospitalità turistica. Ho avuto nei giorni scorsi contatti informali con la Commissione europea ed hanno condiviso le linee italiane».
A quali altre proposte state lavorando per risollevare un'industria che prima del Covid valeva 13 punti di pil?
«Stiamo pensando ad un'azione articolata in più punti che mi auguro porterà il turismo ad allargare la propria partecipazione alla creazione di ricchezza del Paese. Un intervento di breve, brevissimo, periodo riguarda il sostegno alle famiglie degli operatori, e ne abbiamo già parlato. Poi, entro oggi il governo presenterà un emendamento al Decreto Sostegno che introduce strumenti finanziari innovativi, dai mini bond ai basket bond, per favorire gli imprenditori nella loro pianificazione degli investimenti. Si tratta di uno schema messo a punto con il Mediocredito centrale e Cassa depositi e prestiti».
Intanto molte regioni si stanno muovendo in autonomia per provare a riportare gli stranieri nel nostro Paese: e il governo cosa sta facendo?
«Il nostro rapporto con le Regioni è ottimo e stiamo coordinando le iniziative».
Si parla molto di pass sanitario, ma in attesa che si muova la Ue, l'Italia potrebbe fare da sé?
«Si tratta di una scelta che dev'essere assunta dal governo nella sua collegialità. Certo, i tempi d'introduzione del lasciapassare europeo sono oggettivamente lunghi. Vediamo se riusciamo ad anticipare parzialmente la sua introduzione con interventi nella medesima direzione».
La Grecia ha quasi completato l'immunizzazione delle sue isole per creare zone covid-free. L'Italia sta per partire: può essere questa una strada per competere con Grecia e Spagna?
«Il turismo è una componente importante per tutte le economie mediterranee. E se riuscirà a decollare per tempo potrà anche diventare uno sbocco occupazionale per tanti settori in crisi. La conformazione geografica della Grecia, poi, agevola la creazione di aree Covid free. Ma anche noi abbiamo isole bellissime sulle quali applicare interventi analoghi, come dimostra l'iniziativa avviata dal generale Figliuolo».
In alternativa c'è il metodo Solinas, ovvero fare il tampone a chiunque arrivi: può essere esteso a tutta Italia e anche alle aree raggiungibili in auto coinvolgendo le strutture ricettive?
«Quella della Sardegna con il protocollo Sardegna sicura è una bellissima realtà. Pensi se lo scorso anno fosse stato consentito come chiedeva il presidente della Regione di arrivare nell'isola con il tampone negativo... Senz'altro ci sarebbe stata una minore diffusione del virus al termine dell'estate».
Francesco Bisozzi
Barbara Jerkov
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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