Invito a palazzo Chigi il centrodestra si spacca Poi accordo sul rinvio

Giovedì 9 Luglio 2020
LA STRATEGIA
ROMA L'invito a varcare il portone di palazzo Chigi è stato mandato prima alla Meloni e poi a Salvini. La prima ha detto sì, ribadendo che i leader del centrodestra si sarebbero presentati insieme. Il secondo ha detto no, «prima il signor Conte paga la Cig e sblocca i cantieri, il cui blocco sta sequestrando i cittadini in la Liguria, e poi ne parliamo». Il presidente di FdI e il leader della Lega si sono poi confrontati. «E' un errore non andare», la posizione di Fratelli d'Italia. Infine il compromesso: sì all'incontro ma la settimana prossima, non oggi.
«Non può essere Conte a dettare l'agenda», la risposta al premier. La convinzione nel centrodestra è che stia giocando a dividere l'opposizione. «Hanno la responsabilità e il dovere di incontrare il presidente del Consiglio», la reazione del premier che ha poi ironizzato: «C'è un po' di difficoltà adesso a concordare un luogo e un tempo per vederci... Mi ricorda, non vorrei sbagliare, quel film di Nanni Moretti Ecce Bombo': mi si nota di più se lo facciamo a Chigi o a Villa Doria Pamphilij? In streaming o in rappresentazione fotografica?».
STRADA IN SALITA
La strada del dialogo è sempre più in salita. I leader del centrodestra lamentano di essere stati tenuti sulle spine per giorni, di essere stati convocati a giochi fatti, ovvero solo dopo l'ok al dl rilancio, pretendono di avere dal presidente del Consiglio un documento del Recovery plan'. La minaccia è comune: zNon votiamo il nuovo scostamento di bilancio a scatola chiusa». «Non intendo andare a perdere tempo», dice la Meloni, «non è il momento dei tatticismi ma quello della serietà». Ma Salvini è sempre più irritato per la posizione di Forza Italia sul Mes e sui «giochini di palazzo», sulla legge elettorale. Nel mirino «le manovre al centro», gli abboccamenti di Renzi con i forzisti. «E' folle parlare ora del sistema di voto», ha detto la Gelmini nell'assemblea di gruppo, frenando chi punta sul proporzionale. Il Capitano' vede ancora alla spallata. «E' il momento di attaccare i 5Stelle, dobbiamo spaccarli, si sono ormai piegati al Pd», il refrain'. Ma Giorgetti non vede spazi di manovra per buttare sotto il governo. La spallata confida «non arriverà dalla politica, ma da fuori».
E.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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