Infettò 33 ragazze con il virus Hiv: chiesto l'ergastolo

Giovedì 19 Ottobre 2017
IL CASO
ROMA Per l'accusa non ci sono dubbi: Valentino Talluto, il sieropositivo romano accusato di aver contagiato volontariamente 33 donne deve essere condannato all'ergastolo. La richiesta è stata fatta ieri dal pm Elena Neri ai giudici della terza corte di assise della capitale dove, per la prima volta in Italia, si celebra un processo in cui è contestato il contagio diffuso di Hiv. Epidemia dolosa e lesioni gravissime i reati attribuiti a Talluto il quale, nel corso del dibattimento, si è difeso negando di «essere un mostro».
L'ACCUSA
Ma per il pm Neri all'imputato «non possono essere concesse le attenuanti generiche non avendo mai dimostrato pentimento».
«Sono stato descritto come mostro ma chi mi conosce sa benissimo che non sono una cattiva persona. Quello che è stato scritto su di me non è vero», ha detto il 27 settembre l'imputato in aula nel corso di dichiarazioni spontanee.
«Talluto - ha aggiunto il rappresentante dell'accusa durante la requisitoria - non ha mai collaborato, ha reso false dichiarazioni, ha sempre negato ogni responsabilità anche di fronte all'evidenza: il suo era un modo per seminare morte».
LE DONNE
All'imputato sono contestati 57 casi tra contagi diretti (33), indiretti (un bimbo e tre partner di donne in precedenza infettate), ed episodi di donne scampate alla trasmissione del virus. A sostegno delle tesi accusatorie, il pm ha sottolineato che «tante delle persone che sono state contattate nel corso delle indagini ci sono state segnalate dall'ospedale Spallanzani perché contagiate dal sottotipo di virus dal quale è infetto Talluto». «Ne abbiamo contattata una per una - ha detto ancora il rappresentante della procura - e puntualmente abbiamo scoperto che avevano avuto rapporti con Talluto dopo il 2006. Il laboratorio dello Spallanzani ci ha aiutato, visto che non ci ha aiutato Talluto e ne è uscito un panorama sconcertante».