In sei case di riposo su dieci visite ancora con protezioni

Giovedì 17 Giugno 2021
LA DENUNCIA
VENEZIA Visite in casa di riposo: in Veneto in oltre il 60% delle strutture restano le barriere fisiche, ma in alcune Ulss si arriva anche all'80%. Lo dice il monitoraggio fatto dalla Regione e reso noto dai sindacati dei pensionati con 333 strutture su 335 che hanno risposto. In media il 61% delle strutture prevede visite con barriere fisiche, anche se queste avvengono all'aperto, ma ci sono Ulss dove questa percentuale schizza. È il caso dell'Ulss 2 Marca Trevigiana (86%) e dell'Ulss 8 Berica (77%). «Ciò dimostra che le case di riposo non stanno rispettando un'ordinanza che ora è diventata anche legge - commentano le segretarie generali venete Elena Di Gregorio (Spi Cgil), Vanna Giantin (Fnp Cisl) e Debora Rocco (Uilp Uil) - . Se le lettere di richiamo annunciate dall'assessora alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, non bastano, la Regione deve intervenire in modo più determinante».
Spi, Fnp e Uilp fanno riferimento al fatto che nella legge di conversione del decreto legge 1° aprile è stato inserito un articolo, l'1-bis, che recepisce l'ordinanza e le linee guida a essa collegate. Dicendo che ad esse le direzioni sanitarie dovevano conformarsi immediatamente, a partire dal 1° giugno. Dove ci sono le barriere fisiche non c'è contatto tra ospite e famigliare e ciò va in contrasto con lo spirito dell'ordinanza. Continuano le segretarie: «Il benessere psicologico di questi anziani fragili dipende anche da gesti d'affetto. Finché sarà negato a qualcuno, significa che quel qualcuno subisce una privazione inaccettabile». E rilanciano: «L'assessora ci ha promesso un aggiornamento entro la prima decade di luglio: questo monitoraggio va ripetuto e ampliato».
ACCESSO VIETATO
Le segnalazioni che arrivano a Spi, Fnp e Uilp dicono che ci sono case di riposo che non consentono visite nel fine settimana, che le consentono per una durata di tempo troppo breve, o che non consentono l'ingresso di volontari, cosa invece assicurata dall'assessora nell'incontro del 7 giugno con i sindacati. E permane un problema di trasparenza nelle comunicazioni: quattro Ulss su nove non hanno sui loro siti l'informazione che, ai fini della Certificazione Verde, i famigliari non vaccinati di un ospite in Rsa possono fare gratuitamente il tampone nei Covid Point presentando l'autocertificazione con indicato il giorno in cui hanno prenotato la visita. Si tratta delle Ulss 4 Veneto Orientale, 5 Polesana, 7 Pedemontana e 8 Berica. I sindacati rimarcano che da inizio pandemia nelle case di riposo si sono contati 4.042 decessi, di cui oltre 2mila durante la seconda ondata. «Questi numeri sarebbero ridotti se la Regione avesse fatto la riforma delle Ipab, attesa da 20 anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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