In audizione per sostenere la riforma «Veneto penalizzato su scuola e sanità»

Giovedì 4 Aprile 2019
In audizione per sostenere la riforma «Veneto penalizzato su scuola e sanità»
I NUMERI
VENEZIA Snocciola dati il presidente del Veneto Luca Zaia al termine della sua audizione alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. Numeri sulla carenza di personale nella scuola e nella sanità: mancano insegnanti, presidi, personale di segreteria e sul fronte sanitario medici, specie nei pronto soccorso. Partiamo dalla scuola: i presidi titolari sono 336 per 600 scuole e 264 di questi ricoprono anche l'incarico di reggente presso un secondo istituto con «evidenti pesanti ricadute sulla qualità del servizio erogato» dice Zaia. Nelle segreterie scolastiche, invece, solo 359 istituti veneti hanno un dirigente di segreteria titolare. Infine passando all'insegnamento il 55% dei docenti di sostegno non ha l'apposita specializzazione per insegnare agli studenti disabili e dei 52.056 posti di docenti presenti in Veneto si stima che, a causa delle dinamiche della mobilità interregionale, dell'esaurimento delle graduatorie concorsuali e dei pensionamenti circa il 20% dei posti sia ricoperto da personale supplente. Da qui il Veneto intende «nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, partecipare alle funzioni di governo del sistema educativo -formativo», soprattutto sul versante delle assunzioni. «Si vuole dar vita ad un modello - spiega il governatore - che consenta di soddisfare i bisogni di famiglie e studenti attraverso il superamento delle carenze di organico che fino a oggi hanno fortemente penalizzato il Veneto». Una posizione, quella della regionalizzazione dell'istruzione e del reclutamento del personale, che sta già sollevando un fronte contrario, quello dei sindacati della scuola - oltre a Cgil, Cisl e Uil, anche Snals e Gilda - che nel documento sullo stato di agitazione per il contratto scaduto e la carenza di personale ha inserito anche il contrasto all'autonomia scolastica. Il governatore passa poi alla sanità e precisa «anche in questa materia le richieste della Regione Veneto sono concrete e motivate da specifiche esigenze gestionali». Dall'ultima ricognizione al sistema sanitario veneto è emerso che su 1295 posti vacanti per dirigenti medici, 357 posizioni non sono state ricoperte per insufficiente partecipazione di candidati alle selezioni. Inoltre nei servizi di pronto soccorso e medicina d'urgenza il fabbisogno minino delle aziende sanitari del Veneto è di 629 unità, ma attualmente ne sono in servizio 527, quindi mancano 102 medici.
r.ian.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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