IL VERDETTO
VENEZIA Il Veneto resta in fascia gialla e, anticipa il governatore

Sabato 8 Maggio 2021
IL VERDETTO
VENEZIA Il Veneto resta in fascia gialla e, anticipa il governatore Luca Zaia, lo sarà anche tra due settimane. «È chiaro che dipende dai comportamenti individuali, ma al momento tutti gli indicatori mostrano un miglioramento della situazione nella regione». E l'indice di trasmissione del contagio Rt? «Sì, è salito a 0.95». E se sale a 1.0 non si diventa arancioni? «Dipende anche dagli altri parametri, tra l'altro si sta cercando di modificare il sistema», ha detto il presidente del Veneto.
IL REPORT
Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia tra ministero della Salute e Istituto superiore di sanità ha consegnato un'Italia tutta gialla con sole tre eccezioni: Valle d'Aosta, Sicilia, Sardegna, tutte e tre arancioni. Nessuna Regione è in area rossa. «Si osserva un miglioramento generale del rischio - recita il report -, nessuna Regione è a rischio alto. Scende il numero delle Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o area medica sopra la soglia critica (sono 5, una settimana fa erano 8). A livello nazionale il tasso di occupazione di terapia intensiva è al 27 per cento». Anche i dati di ieri sono buoni: in tutta Italia 10.554 nuovi positivi, ricoveri diminuiti di 591 unità, 207 decessi (ancora troppi, ma meno dei giorni precedenti).
Situazione decisamente migliorata in Veneto dove nelle ultime ventiquattr'ore si sono registrati 698 nuovi casi di contagio e 7 decessi, mentre gli ospedali continuano a svuotarsi: adesso sono 1.063 i ricoverati nelle aree non gravi (-37) e 163 nelle terapie intensive (-3). «Tra molecolari e rapidi abbiamo fatto complessivamente, dall'inizio dell'emergenza sanitaria, più di 9 milioni e mezzo di tamponi - ha detto Zaia - ma il dato che più balza agli occhi è che nelle ultime ventiquattro ore abbiamo avuto l'incidenza più bassa di questa terza ondata: su 40.280 tamponi abbiamo trovato 629 positivi per una incidenza dell'1,56%».
Restando al report della cabina di regia, in Veneto l'indice Rt calcolato a 0.95 ha avuto oscillazioni tra lo 0.92 e lo 0.98, ma la classificazione complessiva di rischio è stata valutata bassa, peraltro con nessuna allerta segnalata.
LA RICHIESTA
Alla luce della mutata situazione, la richiesta che arriva dalle Regioni - con il Veneto che coordina l'apposito gruppo di lavoro - è di lasciare sì le zone a colori, ma di modificare il calcolo dei parametri. «Ormai - ha detto il governatore Zaia - un terzo dei veneti sono vaccinati, abbiamo i monoclonali per le cure, abbiamo i dispositivi di sicurezza. Il gruppo di lavoro coordinato dalla dottoressa Francesca Russo con l'Istituto superiore di sanità punta ad avere nuovi parametri, che introducano il principio di automatismo, come è avvenuto per i colori delle aree. Sì all'Rt ma soprattutto all'Rt con sintomi e all'Rt ospedaliero, in un contesto di dinamicità». Ciò non toglie che si debba continuare a essere prudenti. «Anche se qui c'è rischio basso - ha detto Zaia -, c'è il rischio che per un calcolo questa estate i turisti si trovino a essere chiusi senza muoversi. Non sto liquidando la partita coronavirus, ma vedo tanti happy hour, tanti assembramenti. Dico ai giovani: dateci tregua almeno fino a giugno, finiamo questa valanga di vaccini, così abbiamo messo in sicurezza migliaia di cittadini».
Va detto che l'indice di trasmissione Rt è in aumento non solo in Veneto, ma anche Lazio (0,91), Lombardia (0,92), Campania (0,95), Emilia-Romagna (0,92). «Il sistema dell'Rt - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia - ha dato buoni risultati in altre fasi dell'epidemia, ora rischia di provocare incongruenze».
Lo stesso presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha confermato: «Siamo in una fase di transizione e ci stiamo avvicinando verso un nuovo scenario dove il numero di persone vaccinate e protette sta crescendo rapidamente. È chiaro che anche il modello di valutazione del rischio e dell'allerta deve essere modificato». L'ipotesi, quindi, è di modificare il calcolo dell'Rt legandolo soprattutto ai ricoveri.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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