Il Veneto perde un senatore una leghista della Calabria al posto del defunto Saviane

Sabato 13 Novembre 2021
Il Veneto perde un senatore una leghista della Calabria al posto del defunto Saviane
LA SUCCESSIONE
VENEZIA Alla sesta seduta sul tema, la giunta delle elezioni di Palazzo Madama ha finalmente individuato chi dovrebbe prendere il posto del compianto senatore bellunese Paolo Saviane. Ma il condizionale resta d'obbligo in questa storia infinita, perché la prescelta è una salviniana della Calabria, diventata questa settimana assessore regionale, carica incompatibile con quella di parlamentare. L'incertezza si aggiunge così alla polemica per il fatto che, con questa decisione, il seggio resta alla Lega ma viene perso dal Veneto.
IL DIBATTITO
Saviane era stato eletto con il riparto proporzionale, perciò non possono essere indette le suppletive previste per i collegi uninominali. In un Veneto in cui la Lega aveva fatto cappotto, esaurendo i candidati disponibili, il relatore Luis Durnwalder (Südtiroler Volkspartei) ha proposto il polesano Bartolomeo Amidei (Fratelli d'Italia), per rispettare il dettato costituzionale secondo cui i senatori devono essere eletti su base regionale. Ma nel dibattito è emersa una spaccatura. Adriano Paroli (Forza Italia) ha fatto notare che Fdi era un alleato allora, mentre ora è all'opposizione, per cui lo scranno «va attribuito alla lista appartenente alla stessa coalizione, quale risulta in questo determinato momento storico-politico», quindi secondo lui proprio a Fi nella persona di Luigia Modonesi, sindaca di Fiesso Umbertiano. Alberto Balboni (Fdi) ha replicato che «tale tesi risulta fondata su considerazioni di carattere squisitamente politico che non trovano fondamento giuridico». Luigi Augussori (Lega) ha sostenuto che dev'essere individuato «il candidato subentrante appartenente alla stessa lista nella regione dove essa ha riportato il più alto resto» e cioè la Calabria con Clotilde Minasi. Mattia Crucioli (Misto) ha ribattuto che «tale criterio di carattere del tutto eccezionale non può essere seguito, dal momento che si è di fronte a liste coalizzate».
I VOTI
A quel punto il presidente Maurizio Gasparri ha messo ai voti la proposta di Durnwalder, ma l'ipotesi Amidei è stata respinta a maggioranza. Di conseguenza è stata portata in votazione la seconda opzione che era stata immaginata: «Attribuire il predetto seggio alla lista Lega nella regione che ha ottenuto il più alto quoziente, che non ha dato luogo ad attribuzione di seggi nell'ambito delle varie circoscrizioni, ossia la regione Calabria, con l'accertamento che il primo dei non eletti della lista Lega è la candidata Clotilde Minasi». Non è stata raggiunta l'unanimità, ma questa indicazione è passata, per cui Gasparri si è riservato di designare il relatore per la ratifica in aula. Il problema è che, pochi giorni fa, Tilde Minasi è stata delegata al Sociale nella giunta calabrese di Roberto Occhiuto, dove oltretutto è l'unica leghista. Per la Costituzione, i due ruoli sono incompatibili. E se l'avvocatessa dovesse scegliere la Regione, si riaprirebbe la partita al Senato, imponendo il reclutamento del successivo non eletto e cioè Fausto De Angelis, inserito in lista Lega come esponente del Movimento nazionale per la sovranità.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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