IL SISTEMA
VENEZIA C'era una volta il film Gli onorevoli, correva l'anno 1963

Domenica 20 Settembre 2020
IL SISTEMA VENEZIA C'era una volta il film Gli onorevoli, correva l'anno 1963
IL SISTEMA
VENEZIA C'era una volta il film Gli onorevoli, correva l'anno 1963 e uno dei protagonisti, il mitico Totò nei panni di Antonio la Trippa, urlava dalla finestra usando un imbuto a mo' di megafono: Vot'Antonio, Vot'Antonio, Vot'Antonio, Vot'Antonio. Più di mezzo secolo dopo in Veneto il megafono è Facebook e i candidati, oltre che per stessi, fanno propaganda anche per il candidato presidente concorrente, ma dato per favorito. Della serie: vot'Antonio, vabbè, ma vota anche per me. Il che è possibile, anche se si preannuncia uno spoglio delle schede complicato. Vediamo perché.
Così come in Comune, anche in Regione è previsto il voto disgiunto. E cioè si può dare il voto a un candidato presidente e il voto a un candidato consigliere di un altro schieramento ed entrambi i voti sono validi. Ma la novità introdotta da una legge del 2018 va oltre: dice che si può votare un candidato consigliere scrivendo il nome ovunque si voglia, in qualsiasi spazio della scheda, anche sullo spazio di uno dei concorrenti. Ed è qui che i candidati si sono sbizzarriti, mostrando praticamente tutti su Facebook lo stesso esempio: riquadro di Luca Zaia e all'interno di quel riquadro la preferenza, scritta a matita, del candidato consigliere anche se è di un altro schieramento. Peccato che si ometta un particolare: nel caso in cui l'elettore faccia la croce sulla lista avversa, il voto di preferenza al candidato consigliere viene annullato.
I CASI
Le possibilità di voto sono cinque. La prima è la più lineare: l'elettore esprime il suo voto per una delle liste provinciali tracciando un segno sul relativo contrassegno e può esprimere uno o due voti di preferenza compresi nella stessa lista. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. L'elettore esprime il suo voto per uno dei candidati alla carica di presidente della giunta tracciando un segno sul contrassegno o sul nome del candidato presidente collegato alla lista per la quale esprime il voto.
La seconda è il voto disgiunto: l'elettore può alternativamente esprimere il proprio voto per un candidato alla carica di presidente della giunta non collegato alla lista prescelta tracciando un segno sul relativo contrassegno o sul nome del candidato.
La terza possibilità è il voto al solo candidato presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul contrassegno o sul nome del candidato prescelto. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore della coalizione a cui il candidato presidente votato è collegato.
Quarta possibilità, voto alla sola lista. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato presidente collegato alla lista.
E infine la quinta possibilità introdotta con la legge 19 del 2018. La ratio: nel 2015 molti voti di preferenza furono annullati in quanto scritti al di fuori dei relativi riquadri. La nuova norma, che debutterà oggi, dice che qualora l'elettore esprima il suo voto soltanto attraverso una sola preferenza, scrivendo il cognome, ovvero il nome ed il cognome, di un candidato di una lista provinciale, il voto si intende validamente espresso anche a favore della lista provinciale stessa e del candidato presidente della giunta collegato, anche se espresso negli spazi previsti per altri gruppi di liste. Gli esempi che circolano su Facebook sono praticamente identici: nel riquadro di Zaia (ma potrebbe essere anche Lorenzoni, Cappelletti o qualsiasi altro) è stato mostrato di scrivere il nome di un candidato consigliere di una lista concorrente così che il voto vada a quel candidato consigliere, alla sua lista e pure al candidato presidente collegato, non a Zaia (o chiunque altro). Occhio: bisogna che ci sia una sola preferenza scritta dove si vuole, non due. Ma, soprattutto, non devono esserci croci, perché prevarrebbero e la preferenza verrebbe annullata. Insomma, si preannunciano discussioni in sede di spoglio.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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