Il ricovero nell'ospedale campano dopo 4 giorni da turisti a Roma

Mercoledì 29 Gennaio 2020
LA GIORNATA
Coronavirus, caso sospetto a Napoli: al Cotugno, dal pomeriggio di ieri, è ricoverato un ragazzo di 28 anni di nazionalità cinese proveniente dalla regione dello Hubei la cui capitale è Wuhan, epicentro del focolaio epidemico. Al paziente, che accusa febbre alta e altri sintomi respiratori, è stata diagnosticata una seria broncopolmonite. Giunto ieri mattina ai Pellegrini è stato trattenuto per circa un'ora e 45 minuti per i primi accertamenti (prelievi e radiografia) dopodiché, alla luce del responso radiografico al torace e a fronte della provenienza geografica, è stato immediatamente trasferito, tramite un'autoambulanza attrezzata del 118, all'ospedale Cotugno di Napoli. Il protocollo clinico, messo a punto dalla Regione su indicazione del ministero della Salute, ha funzionato bene. Anche il personale dell'ambulanza, partita dall'ospedale del Mare, ha indossato tute e mascherine di protezione come previsto dai protocolli. Il mezzo è stato poi completamente bonificato.
IL RICOVERO
Al Cotugno, polo monospecialistico per le malattie infettive e punto di riferimento campano della rete nazionale, il ricovero del paziente è stato disposto in una delle due camere ad alto isolamento del pronto soccorso. Degenze blindate e dotate di particolari filtri di aspirazione dell'aria a tutela del personale. Tutti gli esami su tampone compiuti finora tesi alla identificazione di virus che possano aver causato la polmonite (influenza, Sars, Mars, Coxackie, adenovirus) hanno dato esito negativo.
I KIT
Il Cotugno non è ancora dotato dei kit per la identificazione del coronavirus che invece disponibile allo Spallanzani di Roma dove i campioni sono stati inviati per effettuare i test specifici. Altri campioni sono stati spediti all'Istituto superiore di Sanità e oggi dovrebbero dare il responso finale. Nessuna diagnosi è stata dunque effettuata e il caso resta per ora solo un sospetto che non deve dar luogo ad alcun allarmismo ingiustificato. In queste ore si sta passando alla verifica di agenti batterici.
Al Cotugno è giunta, con i mezzi propri, anche la giovane moglie del paziente che, pur in assenza di sintomi, è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale. Si tratta di turisti: la coppia è infatti in viaggio di nozze, in soggiorno a Napoli dal 25 gennaio, proveniente da Roma, dove è atterrata il 21 di questo mese con un volo dalla Cina. Gli sposini alloggiano in un Bed & Breakfast affittato nel centro storico di Napoli. Non sono noti il nome e le coordinate civiche della struttura di ricezione. In aeroporto a Roma, in assenza di sintomi, i due turisti sono stati censiti ma non trattenuti e anche per la Capitale non sono noti gli spostamenti effettuati. Gli sposi avrebbero deciso di partire il 20 gennaio dalla Cina nonostante l'epidemia in corso per trascorrere in Italia la luna di miele. I due sono accompagnati da un'altra giovane coppia di sposi cinesi già identificati dalla Asl e sottoposti anch'essi a misure sanitarie di prevenzione.
Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha ieri prontamente convocato a Palazzo Santa Lucia i manager di Asl e ospedali centralizzando e blindando alla struttura regionale la comunicazione e l'aggiornamento dei dati in stretto raccordo con il Ministero della Salute. Nella riunione è stata confermata l'esigenza di evitare allarmismi. Prima regola: evitare di confondere ogni sintomo con la presenza conclamata del coronavirus. La fotografia della situazione in Campania ad oggi è la seguente: delle tre persone ricoverate al Cotugno due non risultano contagiate (c'è anche la donna dello Sri Lanka ricoverata nei giorni scorsi che aveva tuttavia l'influenza) e per la terza vi è un accertamento in corso che si concluderà nella giornata di domani (oggi ndr).
Si chiarisce che la presenza del virus richiede tutta una serie di condizioni, tra cui la provenienza dall'area cinese interessata a cui si uniscono sintomi gravi. Il Cotugno con la sua task force rimane l'ospedale di riferimento per casi rilevanti e non banali. In ogni Asl e negli ospedali sono attive strutture in grado di verificare le condizioni reali del paziente. «Si invita infine la popolazione a incrementare le vaccinazioni antinfluenzali soprattutto in questo periodo in cui si rischia di determinare un allarme ingiustificato con affluenza immotivata e inutile nei Pronto soccorso».
Ettore Mautone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci