IL RETROSCENA
ROMA Avanti tutta su Alitalia e nessun strappo sul fronte delle

Martedì 17 Settembre 2019
IL RETROSCENA
ROMA Avanti tutta su Alitalia e nessun strappo sul fronte delle concessioni autostradali. Stefano Patuanelli, il nuovo ministro allo Sviluppo economico, non si aspetta «brutte sorprese» sul fronte del salvataggio della compagnia di bandiera: «Non vogliamo neppure prendere in considerazione l'ipotesi che Atlantia si possa sfilare dall newco», dicono nell'entourage del ministro, «e questo perché per la società del gruppo Benetton vorrebbe dire fare harakiri, visto che avendo un'importante partecipazione di Aeroporti di Roma l'ingresso in Italia rappresenta una scelta in linea con una strategia di business».
IL PERCORSO
Al Mise, a conferma che non vedono nubi all'orizzonte, portano anche il fatto che la proroga per la creazione della newco tra Ferrovie, Mef, Delta, Atlantia è stata fissata al 15 ottobre e non al 31 ottobre come previsto nei giorni scorsi: «Questa è la prova che la soluzione è a portata di mano. Tanto più che il nuovo ministro all'Economia, Gualtieri, ha fatto chiarezza sul ruolo del Mef nella nuova società». L'uscita di scena di Giovanni Castellucci, sempre che il manager decida di lasciare, non preoccupa l'esecutivo, semmai qualche timore lo hanno proprio gli uomini di Fs, visto che il numero uno di Atlantia è il front man nelle trattative con il colosso Usa Delta e non sarà semplice raccogliere il testimone. Di più. Castellucci, che ha internazionalizzato il gruppo infrastrutturale e portato proprio lo scalo romano al top della classifica mondiale, viene considerato uno dei pochi in grado di elaborare una strategia a lungo a termine per il vettore tricolore, focalizzata sui voli a lungo raggio e sul mercato Nordamericano. Resta quindi un rebus capire come potrebbe essere sostituto un così abile negoziatore che, tra le altre cose, stava scrivendo, d'intesa con l'ad di Fs Gianfranco Battisti, il piano industriale del vettore. Un rebus che al mondo della politica, al di là delle divisioni interne, interessa in maniera marginale. Spettatori più interessati gli americani di Delta che aveano trovato non poche difficoltà a convincere Castellucci della bontà dei loro piani. E, sopratutto, i sindacati della compagnia, preoccupati per l'ennesimo colpo di scena.
CAPITOLO AUTOSTRADE
In base a ciò che filtra da palazzo Chigi, dovrebbe marciare anche l'ipotesi che il contenzioso tra il governo e Atlantia riguardo alle concessioni autostradali, con Luigi Di Maio che continua a chiedere una revoca tout court, possa essere risolto con una revoca parziale. E simbolica. Quella dei 38 chilometri del tratto autostradale che include il Ponte Morandi, crollato nell'agosto dello scorso anno. E' a questa soluzione, infatti, cui stanno lavorando il premier Giuseppe Conte e la ministra dei Trasporti, Paola de Micheli. Insomma, nessuna revoca traumatica dell'intera concessione, ma una decisione consensuale per chiudere il dossier una volta per tutte. Una via obbligata visto che cancellare con un tratto di penna il contratto sui 3 mila chilometri di rete di Autostrade per l'Italia avrebbe avuto costi altissimi per lo Stato. La commissione tecnica incaricata da Conte ha infatti stimato in circa 20 miliardi il possibile onere a carico delle casse pubbliche, tra penali e sanzioni da pagare. Anche qui il cambiamento al vertice, fanno capire sempre da Palazzo Chigi, non può che favorire l'apertura di una nuova fase, di un capitolo tutto da scrivere, dopo il dramma del crollo del Ponte e, soprattutto, le nuove intercettazioni, che hanno gettato ancora fango sull'azienda. Probabile, anzi quasi certo, che oltre allo scorporo di una piccola parte della rete, quella appunto nell'area di Genova, il governo metta sul tavolo anche la proposta di una sostanziosa multa. Per chiudere una partita dolorosa e provare a ripartire senza nuovi traumi.
Alberto Gentili
Umberto Mancini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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