IL RETROSCENA
ROMA Arriverà domani, con tre giorni di anticipo rispetto

Domenica 26 Settembre 2021
IL RETROSCENA
ROMA Arriverà domani, con tre giorni di anticipo rispetto al termine fissato dal governo, il verdetto del Comitato tecnico scientifico sulla capienza di cinema, teatri, stadi e sulla riapertura delle discoteche. Ebbene, da ciò che filtra, il Cts è orientato a suggerire una linea improntata alla «massima prudenza» nonostante il Green pass. Ma non è detto che il governo accolga per intero le proposte dei tecnici. Anzi.
Nelle riunioni preparatorie del vertice di domani, i virologici, gli epidemiologi e gli infettologi del Cts hanno aperto alla possibilità di portare all'80% la capienza di cinema e teatri (attualmente è al 50%). La ragione: in queste sale i posti sono a sedere, spesso numerati. Ed esiste la possibilità del distanziamento. Senza contare che chi va al cinema, a teatro o al museo ha finora rispettato l'obbligo di indossare la mascherina, come ha spesso sottolineato il ministro della Cultura Dario Franceschini che da inizio settembre si batte per l'aumento del numero di spettatori nelle sale cinematografiche, nei teatri e nei musei.
Pollice verso, invece, per stadi e palasport. Anche qui, attualmente, la capienza è al 50% e il Cts è orientato a suggerire al governo di mantenere questo limite. I motivi sono diversi. Il primo, secondo l'analisi degli esperti, risiede nel tipo di eventi ospitati dagli stadi e dai palasport: durante una partita di calcio o in occasione di altre competizioni sportive o di concerti, i tifosi o gli spettatori si accalcano sia durante l'afflusso agli impianti, sia durante il deflusso. E questo accade soprattutto nelle curve frequentate dagli ultrà, anche durante lo svolgimento delle partite di calcio o di altri eventi sportivi. Stesso discorso per i concerti, dove è difficile impedire ai fan di cantanti e gruppi musicali di ballare o di assieparsi sotto il palco.
Il secondo motivo, a giudizio del Cts, è la mancanza di garanzie su un effettivo controllo capillare del Green pass, a fronte di un forte afflusso di pubblico. «E siccome le cose stanno andando bene grazie all'impegno e alla disciplina dei cittadini», dice una fonte del Cts, «bisogna evitare di prendere rischi e di fare il passo più lungo della gamba, soprattutto in vista dell'avvicinarsi della stagione fredda e di un conseguente probabile aumento dei contagi».
IL DISCO ROSSO
Stesso discorso per le discoteche. Anche per questo settore i tecnici suggeriranno al governo di mantenere la linea della «massima prudenza». Dunque: ancora balli vietati e locali aperti solo per il servizio bar o di ristorazione. Anche in discoteca, infatti, è impensabile il rispetto del distanziamento se si autorizzasse l'apertura delle piste da ballo. Non è però detto che il governo accetterà per intero le indicazioni del Cts. È forte la pressione per riaprire le discoteche, l'unico settore che finora non ha visto la ripartenza nonostante l'introduzione dell'obbligo del Green pass. Spingono per la riapertura tutti i partiti.
Ma il nodo vero sono gli stadi e i palasport sia per gli eventi sportivi, sia per i concerti. Sabato a San Siro è scesa in campo Assomusica, che raccoglie oltre 300 cantanti tra cui Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Fedez, Jovanotti, Afterhours, Claudio Baglioni, Depeche Mode, Renato Zero, per invocare la riapertura degli stadi con capienza al 100%, Green pass, mascherina obbligatoria e controllo della temperatura corporea per gli show al chiuso.
E si intensifica, di riflesso, la pressione dei partiti. «Se si chiede il Green pass devi riaprire tutto in piena capienza, altrimenti discrimini», dice il leghista Matteo Salvini. Anche il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte, propone di «far saltare i limiti di capienza con il lasciapassare verde».
Alberto Gentili
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