IL PROGETTO
PADOVA «Ho trascorso gli ultimi giorni a rispondere alle domande

Giovedì 26 Marzo 2020
IL PROGETTO PADOVA «Ho trascorso gli ultimi giorni a rispondere alle domande
IL PROGETTO
PADOVA «Ho trascorso gli ultimi giorni a rispondere alle domande di pazienti, genitori, giornalisti... ma per fortuna ho anche lavorato e da oggi parte un nostro progetto su Covid 19. Da questo istante quindi chiudo tutte le attività di comunicazione e mi metto a capofitto sul bancone per contribuire (davvero) alla ricerca di una cura». Lei è la professoressa Antonella Viola, direttrice scientifica dell'Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza nonché ordinario di Patologia generale all'Ateneo di Padova, coordinatrice insieme ad Andrea Crisanti, direttore dell'unità di Microbiologia e Virologia, di uno studio innovativo utile a suggerire nuovi approcci terapeutici e favorire lo sviluppo di un vaccino. La sfida è partita in collaborazione con Annamaria Cattelan, direttrice dell'unità di Malattie infettive e tropicali, e Giorgio Perilongo, direttore del dipartimento per la Salute della Donna e del Bambino dell'Azienda ospedaliera di Padova.
OBIETTIVO
Il progetto, per il quale la Fondazione Città della Speranza ha concesso un finanziamento di 500mila euro, si pone l'obiettivo di verificare la risposta immunitaria al Sars-CoV-2 nella popolazione veneta, per capire quali siano le difese immunitarie efficaci contro il virus e perché queste vengano meno in alcuni pazienti. Insomma, alcuni sono positivi ma asintomatici, dimostrando che il loro sistema immunitario reagisce ed elimina il virus, altri sono infetti ma guariscono, per altri ancora il coronavirus si rivela letale per via di incorreggibili complicanze polmonari. E soprattutto l'infanzia sembra possedere una barriera protettiva al Covid-19. «Vogliamo comprendere - argomenta la professoressa Viola - perché lo stesso virus abbia effetti così diversi negli adulti e tendenzialmente lievi nei bambini, se vi sia la possibilità di contrarre nuovamente l'infezione e che cosa succeda nei polmoni. Riteniamo di poter giungere ad importanti conclusioni studiando il comportamento del sistema immunitario, in particolare identificando i meccanismi molecolari responsabili dello sviluppo o del fallimento dell'immunità a Sars-CoV-2, nonché quei fattori che causano infiammazione sistemica nei pazienti con sintomatologia severa e che sono coinvolti nella patologia respiratoria».
CHIAVE DI VOLTA
Una ricerca fondamentale, ad ascoltare il professor Crisanti, «per fornire il razionale allo sviluppo di vaccini e per comprendere la patogenesi dell'infezione». La chiave di volta potrebbe essere riuscire a capire il meccanismo di resistenza dei piccoli. Le ipotesi più solide a livello scientifico suggeriscono il vantaggio dettato da un sistema immunitario giovane e dalla presenza di una immunità parziale dovuta all'esposizione ad altri virus o ai vaccini. Analizzando i campioni di sangue dei pazienti, il progetto della Speranza permetterà di valutare parametri specifici per giungere alla caratterizzazione della risposta immunitaria.
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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