Il patron del Muretto di Jesolo riapre la discoteca, ma a San Marino

Lunedì 21 Giugno 2021 di Giuseppe Babbo
Il patron del Muretto di Jesolo riapre la discoteca, ma a San Marino (Foto di ktphotography da Pixabay)
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JESOLO - San Marino chiama, Tito Pinton lascia (per il momento) Jesolo e risponde. Il governo deve ancora decidere come e quando sarà possibile riaprire l'intrattenimento notturno ma i giovani ritornano in pista. E senza obbligo di mascherine. Accade nella Repubblica di San Marino, che sabato notte ha ospitato The vibe is on, il primo evento musicale Covid-free da un anno e mezzo a questa parte, che ha trasformato l'area eventi Shooting Club in una grande discoteca a cielo aperto, con quasi 2.700 persone che hanno ballato fino alle prime luci dell'alba, nel rispetto delle regole e dei protocolli previsti. In cabina di regia Tito Pinton, gestore dello storico Muretto di Jesolo e del Musica a Riccione assieme al gruppo Cipriani, che nelle scorse settimane era stato contattato dal ministro al Turismo dello Stato di San Marino, Federico Pedini Amati, per organizzare questa sperimentazione dove si poteva entrare solo se vaccinati oppure con un certificato che attestasse la guarigione dal Covid o con un tampone negativo.

Discoteche, primo evento con il modello green pass a San Marino: «Hanno partecipato 2.700 persone»


ANCHE DALL'ESTERO
Il risultato è stato un successo.

Gli spettatori sono arrivati da ogni parte d'Italia e anche dall'estero: alcuni di loro hanno fatto scalo all'aeroporto Marconi di Bologna direttamente nella giornata di sabato mentre tanti altri hanno soggiornato nelle strutture ricettive di San Marino e della Riviera. Più di 100 i giornalisti presenti alla manifestazione, giusto per spiegare l'interesse suscitato dall'evento. A scaldare la consolle una delle stelle della musica elettronica mondiale, il dj e produttore tedesco Sven Vath. Insieme a lui Dana Ruh, Massimino Lippoli, Idriss D, Fabrizio Maurizi, Philipp & Cole, Enrico Barbuti. Perfettamente centrato l'obiettivo che gli organizzatori e la Segreteria di Stato per il Turismo si erano prefissati alla vigilia: dimostrare che è possibile organizzare eventi in sicurezza e osservando le disposizioni per il contenimento del contagio. «Abbiamo dimostrato spiega Tito Pinton che è possibile riaprire e tornare a ballare rispettando delle regole. È stato un successo, abbiamo fatto controlli rigorosi, tutto è per il meglio. Ora mi aspetto una presa di coscienza generale e non mi riferisco solo al governo ma anche al governatore del Veneto Luca Zaia e al sindaco di Jesolo Valerio Zoggia: serve un'azione decisa per far ripartire un settore strategico come il nostro».


SETTORE DA TREMILA ADDETTI
In questo senso va ricordato che in Veneto il mondo della notte, con oltre una trentina di discoteche e 3 mila addetti, raggiunge fatturati di 50 milioni di euro, gran parte dei quali però nell'ultimo anno sono andati persi. A Jesolo, per ora sono aperti solo il Gasoline, lo Hierbas e il Marina Club ma solo con la formula show food e con il divieto di ballare. Ancora a definire la data di apertura, una delle ipotesi era quella del primo luglio, ma ad oggi non c'è ancora certezza. Senza risposte anche il protocollo presentato dal Silb, il sindacato dei locali da ballo, che due mesi fa aveva indicato regole precise per entrare in discoteca in sicurezza e che prevedevano steward, controlli di distanze, tamponi, prenotazioni e tracciamenti. Nel vuoto anche la proposta di sperimentare il protocollo al Praja di Gallipoli e al Fabrique di Milano. Ed è anche per questo che il Silb nazionale, già oggi potrebbe inviare alle questure di tutta Italia una serie di denunce a fronte di assembramenti all'aperto e balli di gruppo non autorizzati registrati in ogni parte della penisola ma non nelle discoteche. A San Marino, invece, si è ballato e senza mascherina, il cui uso non è obbligatorio ma è stato comunque consigliato dagli organizzatori. Ad essere applicato è stato il modello green pass: l'ingresso era consentito esclusivamente a chi poteva esibire un certificato di avvenuta vaccinazione o della guarigione da Covid-19 (quindi che attesti la presenza di anticorpi) o, in alternativa, un tampone negativo eseguito entro le 48 ore precedenti l'ingresso. Imponente la macchina organizzativa messa in campo: 250 operatori e più di 100 steward che hanno presidiato i check point. «Ora ci aspettiamo delle risposte conclude Tito Pinton -, non escludo la possibilità di organizzare altri eventi a San Marino, però noi ora puntiamo alla riapertura delle nostre attività».

Ultimo aggiornamento: 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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