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Lunedì 21 Giugno 2021
LA DECISIONE
VENEZIA Fine del 50% sui mezzi pubblici di trasporto anche in Veneto. È vero che la capienza non torna ai tempi pre Covid, ma l'aumento è comunque significativo: adesso si può viaggiare fino all'80% dei posti disponibili. Vale per autobus, treni, vaporetti. Ma va detto che, sfidando tutto e tutti, a Venezia già da due settimane il limite del 50% è stato innalzato all'80. «Non abbiamo guardato in faccia nessuno, non potevamo reggere un altro weekend con i mezzi di navigazione limitati al 50% della capienza», dice l'assessore al Bilancio e alle Società partecipate di Venezia, Michele Zuin. Due settimane dopo, Roma ha dato ragione al capoluogo lagunare: se una Regione entra in zona bianca, come anche il Friuli Venezia Giulia, automaticamente decade il limite del 50% della capienza dei mezzi di trasporto pubblico e si passa all'80%.
L'INTERPRETAZIONE
«Avevamo posto il tema in Commissione Infrastrutture della Conferenza delle Regioni - dice l'assessore veneta Elisa De Berti - e la nostra tesi è stata infine accettata dalla Conferenza Stato-Regioni. In pratica, quando si entra in fascia bianca, automaticamente la capienza dei mezzi pubblici passa dal 50 all'80%, non c'è bisogno né di ordinanze né di circolari, diventa un dato di fatto». Diversa sarebbe stata la situazione se il Veneto fosse stato in fascia bianca e se una regione confinante, come ad esempio l'Emilia Romagna o il Friuli Venezia Giulia, fosse stata in zona gialla: «Con un'ipotesi del genere non si sarebbe potuto aumentare la capienza dei treni interregionali, ma il problema è solo teorico perché siamo circondati da Regioni bianche», dice De Berti.
L'UFFICIALITÀ
La comunicazione ufficiale è datata 18 giugno, quando la Regione Veneto ha scritto agli enti affidanti i servizi di trasporto pubblico locale (le Province), a Infrastrutture Venete srl, alle Aziende del Tpl e per conoscenza ai prefetti: In esito alle determinazioni della Conferenza delle Regioni e al confronto con i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, del ministero della Salute e dei coordinamenti interregionali in materia di trasporti e prevenzione, il segretario generale della Conferenza delle Regioni ha comunicato che le amministrazioni centrali (i ministeri Infrastrutture, Trasporti, Salute) hanno convenuto sulla correttezza dell'interpretazione resa dalle Regioni sulla percentuale dell'80% della capacità di carico dei mezzi del trasporto pubblico locale nelle zone bianche.
In realtà, con la fine dell'anno scolastico, le criticità sono più il sabato e la domenica che durante la settimana, ma la decisione ormai è presa: treni e bus pieni all'80%.
IL CASO VENEZIA
Ad anticipare l'applicazione dell'80% della capienza è stata Venezia che già dal 7 giugno, quando il Veneto è diventato bianco e quando sono aumentate le proteste dei passeggeri che non riuscivano a salire a bordo, con tanto di risse agli imbarcaderi, ha allargato la capienza di bus, tram e vaporetti. «È successo solo a Venezia - dice Valter Novembrini della Fit-Cgil - ma il punto è che l'aumento della capienza dei mezzi di trasporto pubblico non ha visto l'adeguamento al contratto di servizio. Un esempio: i vaporetti della linea 2 non arrivano al Lido di Venezia, come invece avveniva una volta. E per questo diciamo che la città e gli utenti si devono unire alla battaglia dei lavoratori di Actv, altrimenti domani resteremo con i servizi di oggi». Ribatte l'assessore Michele Zuin: «La linea 2? Gli orari sono adeguati alle possibilità delle imbarcazioni, quando la capienza era al 50% avremmo dovuto avere il doppio delle barche che usavamo nel 2019 in epoca pre Covid, ma tengo a sottolineare che il contratto di servizio è assolutamente applicato. E se anche tornassimo al 100% della capienza, bisogna riconoscere che non c'è l'utenza del 2019, abbiamo meno turisti. Le obiezioni del sindacato? Aveva avuto da ridire anche quando, due settimane fa, avevamo portato la capienza dei mezzi all'80% e adesso è stato smentito dalla Conferenza Stato-Regioni».
Insomma, il Veneto da oggi farà come Venezia: bus e treni quasi tutti pieni. Ma le tensioni tra aziende e lavoratori rischiano di estendersi.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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