IL MAXISCHERMO
CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) Non appena sul maxi-schermo è

Martedì 25 Giugno 2019
IL MAXISCHERMO
CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) Non appena sul maxi-schermo è apparso il cartello Milano-Cortina 2026, fra piazza Dibona e corso Italia è esploso un boato. La Conca d'Ampezzo ha festeggiato con calore la notizia che la fiamma di Olimpia arderà di nuovo nel braciere, settant'anni dopo i Giochi invernali del 1956, i primi in Italia. Un'esultanza andata avanti fino a sera, a coronamento di una festa cominciata ancora nel pomeriggio.
LA COMUNITÀ
Comprensibilmente ieri in paese mancava pressoché solo il sindaco Gianpietro Ghedina, la cui voce è risuonata attraverso una diretta telefonica che ha collegato Cortina a Losanna: «Abbiamo vissuto una emozione fortissima, per il risultato frutto di un grande lavoro. Oggi abbiamo vinto, ottenendo l'assegnazione dei Giochi, ma la vera vittoria la avremo nel 2026, quando vivremo lo svolgimento delle Olimpiadi che avremo organizzato. Sono contento perché abbiamo vinto bene, 47 voti a 34; merito di una squadra molto forte, che ha unito Milano e Cortina, la Lombardia e il Veneto. Buona festa a tutti». Dalla alta torre bianca di dolomia del campanile è sceso sulla piazza il suono delle campane a distesa, liberate da don Ivano Brambilla, che ha trascorso l'attesa con i suoi parrocchiani: «Mi commuove l'idea di queste Olimpiadi che uniscono le due città. Nato a Milano, parroco di Cortina, questa situazione muove le corde dei miei sentimenti. Per dirla con papa Giovanni XXIII: quali siano, dobbiamo saper cogliere i segni dei tempi. Dobbiamo tutti mettere in campo la nostra dignità, la nostra cultura, che devono permanere, anche di fronte ad un evento così grande. Ma non mi fa paura: le Olimpiadi possono essere un avvenimento davvero molto positivo, in base a come noi sappiamo affrontarlo. Sono certo che la nostra comunità unita può confrontarsi anche con questa sfida».
I VIP
Fra i più felici, il campione di sci Kristian Ghedina: «Ho vissuto, da ragazzo, le candidature di Cortina alle Olimpiadi del 1988 e del 1992; facevo i conti e sognavo di gareggiare in casa, contavo di esserci. Invece i Giochi del 1992 andarono ad Albertville ed io gareggiai lì. Furono le prime delle mie cinque Olimpiadi. Già qualificarsi è entusiasmante, poi resta il sogno della medaglia. Io purtroppo non l'ho mai vinta ed è il rammarico più grande». Fra i politici in piazza, la consapevolezza di uno sviluppo futuro. Ne è certo Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, collegato in video: «L'organizzazione dei Mondiali 2021 ha portato a Cortina infrastrutture eccellenti per lo sci. È un viatico importante per i Giochi del 2026, non soltanto per le piste e gli impianti, ma soprattutto per il nuovo clima che si è creato in paese, carico di entusiasmo. Per il modo in cui la popolazione vive il territorio, nel cogliere l'occasione di un grande evento per reinterpretarsi». L'ampezzano Valerio Giacobbi, amministratore della Fondazione, aggiunge: «Lavoreremo per i Mondiali con un orizzonte più ampio, con ancora maggiore responsabilità. Abbiamo in mano una grande opportunità: bisogna saperla gestire. Ma è bella quella strada che abbiamo davanti».
Marco Dibona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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