IL LUTTO
CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) Per una mattina Castelfranco si è

Giovedì 7 Novembre 2019
IL LUTTO
CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) Per una mattina Castelfranco si è fermata. In migliaia hanno preso parte all'ultimo saluto alla 18enne Giulia Zandarin rimasta uccisa nell'incidente di Musile di Piave mentre tornava a casa col fidanzato Alberto Antonello dopo aver festeggiato Halloween alla discoteca King's di Jesolo. Giulia se n'è andata in un attimo. Ma, e lo si è capito benissimo ieri, la sua memoria rimarrà vivida molto a lungo nei cuori e nelle menti di chi conosceva questa ragazza. «Se chiudo gli occhi ti vedo ancora -ha detto l'amica Elena- Pensavo che essere amiche significasse essere inseparabili invece tu ora non ci sei più». Tra le righe racconti di lunghe chiacchierate, ore di preparativi per andare a fare festa tutte insieme, le passioni condivise, il rumore dei tacchi sul pavimento di casa e quell'oliva che Giulia rubava sempre dal bicchiere delle amiche durante l'aperitivo. «Ci sono tante cose che vorremo dirti e se le circostanze fossero state altre qui al nostro fianco a darci la mano ci saresti stata anche tu -affermano le amiche Vittoria, Elisa e Arianna- Sei stata una persona che ci ha aiutate a crescere e che ci ha spinte a fare cose di cui avevamo il timore. Amavi la vita anche se con te è stata ingiusta». Oltre alle parole, qualcuno ha portato anche un fiore, soprattutto rose timidamente appoggiate sul feretro bianco della ragazza mentre lasciava la chiesa.
L'OMELIA
«È un dolore grande, non definibile» ha detto durante l'omelia don Franco De Marchi, il parroco di San Floriano che ha officiato il funerale. Una cerimonia semplice ma ricca di ricordi, lacrime amare, enorme commozione, individuale e collettiva. Nel vedere la bara della figlia che lasciava la chiesa e nel toccarla per l'ultima volta mentre era già stata caricata sull'auto che l'avrebbe portata verso la cremazione, la mamma di Giulia, Renata Sousa ha avuto un mancamento ed è stata soccorsa dagli altri parenti.
GLI ANTONELLO PRESENTI
A prender parte al dolore e a portare la propria vicinanza alla famiglia di Giulia c'erano anche Franco, Bianca e Andrea, genitori e fratello di Alberto Antonello che al momento si trova ancora ricoverato nella terapia intensiva dell'ospedale San Giacomo di Castelfranco, anche se in via di miglioramento. A fine cerimonia, quando ormai la maggior parte dei presenti aveva lasciato il Duomo, un abbraccio tra i papà, Alessandro Zandarin e Franco Antonello, ha fatto capire quanto in questo momento le parole siano inutili. «Giulia era bella, sorridente e aveva preso anche la mia forza. Non trovo parole per descrivere quello che provo in questo momento, ci vorrà del tempo» ha detto papà Alessandro. Presenti al funerale anche il sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon, e il vicesindaco Gianfranco Giovine che hanno portato alla famiglia le condoglianze degli esponenti politici castellani e di tutti cittadini. Al fianco degli Zandarin anche il primario di cardiologia di Treviso e Castelfranco, il dottor Carlo Cernetti che, insieme alla sua famiglia, ha sostenuto Alessandro, l'amico di una vita, in questi giorni drammatici.
DOLORE E SPERANZA
In un clima dove il dolore ha fatto da padrone, tornano alla mente anche i tanti interrogativi legati alla vicenda. Ed è stato proprio su questi e su un invito a guardare le cose sotto una prospettiva diversa e ricca di speranza, che si è incentrata l'omelia di don Franco. «La vita ci riserva delle cose inaspettate ma noi al suo interno siamo chiamati a trovare delle motivazioni, nonostante tutto -ha detto il parroco che ha celebrato messa accompagnato anche da don Dionisio Salvadori, parroco del duomo La vita ci chiede di accogliere, non ho detto di accettare ma solo di accogliere soprattutto in momenti come questo, pieni di domande senza risposta».
Lucia Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci