Il killer sbarcato in Sicilia Parigi: chiudiamo i confini

Venerdì 30 Ottobre 2020
L'INCHIESTA
ROMA Dalla Tunisia non sarebbe partito per uccidere. L'ipotesi degli esperti di Antirerrorismo e dell'intelligence è che Brahim Aoussaoui, il 21enne tunisino autore della strage a Nizza, sbarcato a Lampedusa, possa avere scelto negli ultimi dieci giorni il destino stragista in nome di Allah, rispondendo alle chiamate che affollano il web. Oppure che l'incontro fatale possa essere avvenuto a bordo della Rhapsody, una delle navi affittate dal ministero dell'Interno per la quarantena dei migranti. È lì che il giovane ha trascorso 15 giorni. Sulla storia del killer di Nizza stanno ora indagando antiterrorismo e intelligence, per ricostruire ogni passaggio, verificare tutti i contatti avuti in Italia, individuare eventuali complici o qualcuno che possa comunque averlo appoggiato, anche se al momento non sono emerse evidenze. Lui ha detto di avere agito da solo. Intanto la polemica è già esplosa. In Francia e in Italia. È per una serie di falle nel sistema che il killer ha raggiunto Nizza. La convocazione del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e del capo della polizia Franco Gabrielli, davanti al Copasir, è già annunciata. Mentre le destre attaccano.
IL VIAGGIO
Il 20 settembre, quando arriva a Lampedusa, Aoussaoui viene portato nel centro di contrada Imbriacola, l'hotspot dell'isola già troppo affollato. Sono già più di mille persone e l'emergenza covid rende la situazione ancora più difficile. Così, il giorno dopo, il tunisino sale assieme ad altre centinaia di persone a bordo della Rhapsody, una delle navi per la quarantena. Qui gli viene dato il foglio della Croce Rossa che gli inquirenti gli hanno trovato in tasca. Non c'è neppure una foto. «Non è un tesserino - spiegano dalla Cri - è semplicemente un pezzo di carta con il nostro logo che non vale nulla e che contiene nome, cognome e numero identificativo, dati che vengono riportati su un registro. Serve per schedare i presenti sulla nave». Cosa abbia fatto Aoussaoui per 15 giorni, con chi abbia parlato, se abbia utilizzato un cellulare sono solo alcuni degli elementi che in queste ore si stanno accertando sentendo anche il personale di bordo. La Rhapsody approda a Bari, al termine del periodo di quarantena, la sera dell'8 ottobre, con a bordo 805 persone. Nei successivi nove giorni sbarcarono in 700, tutti negativi al doppio tampone. Tra loro anche il killer dopo essere stato fotosegnalato ed identificato a bordo, il 9 ottobre.
VENTI GIORNI
Dal quel momento, il viaggio di Brahim è ancora da ricostruire. Venti giorni in tutto. Secondo alcune fonti sarebbe rimasto a Bari almeno un altro giorno e il 10 ottobre avrebbe pranzato in uno dei centri della Croce Rossa. Come abbia lasciato il capoluogo pugliese non è chiaro: si stanno passando al setaccio in queste ore le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione e dei terminal del bus. Fondamentale sarà anche l'analisi delle informazioni dei tabulati e delle celle utilizzate del telefono, ma non è certo che le autorità francesi le condivideranno con l'Italia. Sarà quella la chiave per capire se ha incontrato qualcuno in Italia e come abbia raggiunto Nizza: passando per Ventimiglia o da Modane.
GLI SPOSTAMENTI
Ieri mattina, prima della strage, Brahim, alle 6,47 è entrato alla stazione di Nizza. Alcuni testimoni dicono che si è cambiato d'abito. Nel suo zaino c'erano due cellulari, altri coltelli e una copia del Corano. In stazione è rimasto fino alle 8,13. Adesso sono all'esame degli inquirenti le telecamere della stazione per vedere se abbia incontrato qualcuno. L'ipotesi degli esperti italiani è che il giovane possa avere deciso proprio negli ultimi giorni di uccidere, condizionato quel richiamo sempre più insistente e violento, che dilaga sul web, ad attaccare la Francia.
LE POLEMICHE
A Nizza, il deputato della destra Eric Ciotti ha chiesto a Macron di «sospendere i flussi migratori e le procedure di richiesta d'asilo, in particolare alla frontiera italiana».
In Italia attacca la destra: «Se per l'attentatore di Nizza sono confermati lo sbarco a Lampedusa a settembre, il passaggio da Bari e poi la fuga chiediamo le dimissioni del Ministro dell'Interno Lamorgese». Matteo Salvini dà voce a un centrodestra che torna a compattarsi contro il governo e, soprattutto, contro il ministro Lamorgese. Sotto le ceneri, del resto, ancora covano i rancori politici per la cancellazione dei decreti Sicurezza voluti da Salvini che, a detta del centrodestra, avrebbero potuto costituire almeno uno scudo agli ingressi e alla circolazione degli immigrati clandestini. «Il governo deve chiarire come sia stato possibile una cosa del genere», tuona la leader di Fdi Giorgia Meloni che parla di una notizia di «una gravità inaudita» che può esporre «la nostra nazione al rischio di isolamento. In mezzo al coro, c'è anche chi «suggerisce» al governo di «scusarsi con la Francia e Macron».
Valentina Errante
Francesca Pierantozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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