Il killer della Uno bianca: lavoro, fidanzata e cella

Domenica 5 Novembre 2017
Il killer della Uno bianca: lavoro, fidanzata e cella
IL CASO
PADOVA Esce dal carcere alle sette e mezzo del mattino per farvi rientro poco prima di mezzanotte. Non è sicuramente una vita da detenuto quella che sta conducendo ormai da qualche anno Marino Occhipinti, l'ex poliziotto della Squadra mobile di Bologna condannato all'ergastolo per uno dei tanti omicidi della banda della Uno Bianca, quello della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante l'assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio di Reno (Bologna) il 19 febbraio 1988. La sua cella nella casa di reclusione Due Palazzi si è ormai trasformata in una stanza d'albergo da quando Occhipinti ha trovato ospitalità in una casa.
IL LAVORO
È in un'abitazione di Maserà che l'ex poliziotto trascorre le serate, assieme alla compagna, cui è stato praticamente affidato dal Tribunale di Sorveglianza. Le sue giornate sono scandite sempre dagli stessi orari e dagli stessi percorsi, concordati con i giudici. Occhipinti lavora infatti alle dipendenze della cooperativa Giotto, impegnata in prima linea nella delicata attività di recupero e reinserimento dei detenuti.
Dopo 23 anni trascorsi dietro le sbarre, l'ex poliziotto ha colto al volo l'opportunità di ricominciare da zero, legandosi a doppio filo alla struttura che gli ha dato fiducia. Da quando è stato trasferito al Due Palazzi, ha dimostrato capacità e attaccamento al lavoro. Dal 2001 si è inventato una professione artigianale, realizzando manichini in cartapesta per le aziende dell'alta moda. Successivamente è stato trasferito al call center attrezzato da una cooperativa sociale per l'Asl di Padova ed altri enti pubblici. Da qualche tempo è stato spostato all'ospedale dell'Angelo di Mestre dove si occupa dei servizi di prenotazione delle visite e del personale. Negli uffici della struttura ospedaliera mestrina trascorre le sue giornate. Poi raggiunge l'abitazione della compagna. Vi arriva al volante della sua Mercedes classe A tra le 18.30 e le 19. Si trattiene a Maserà fino all'incirca alle 23, quando riprende la via del carcere.
I WEEK END
A casa della donna trascorre pure i fine settimana, quando è libero da impegni lavorativi, e ogni quindici giorni (in pratica a fine settimana alterni) non rientra neppure in cella. Perché il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso di restare a casa della donna anche in orario notturno. Sovente nei week end gli capita pure di allontanarsi dall'abitazione. Gli è sufficiente comunicare i suoi spostamenti ai carabinieri di Albignasego.
È dal 2012, quando ha ottenuto la semilibertà, che Occhipinti è di casa a Maserà. Ha una relazione affettiva stabile con una donna che produce modelli per le aziende dell'alta moda. Anche l'ex poliziotto ha frequentato quel mondo. Proprio in ambito lavorativo avrebbe conosciuto la sua attuale compagna. La donna si è separata dal marito nel 2011. Ed ha ottenuto dal tribunale l'assegnazione della casa di famiglia per la presenza dei due figli, all'epoca minorenni. È stata lei a fare da garante per Occhipinti: con il suo via libera, l'ergastolano ha ottenuto la possibilità di risparmiarsi il rientro anticipato in carcere.
DETENUTO MODELLO
Oggi l'ex poliziotto, tuttora in regime di semilibertà, conduce un'esistenza del tutto simile a quella di una persona dalla fedina penale immacolata. Il complice dei fratelli Savi viene considerato un detenuto modello, dalla condotta irreprensibile. Le relazioni degli operatori sociali, che hanno certificato a più riprese un percorso di pentimento, l'hanno agevolato. Il Tribunale di Sorveglianza non gli ha mai negato un permesso. L'estate scorsa ha destato scalpore e indignazione la sua vacanza premio di una settimana tra le montagne della Val d'Aosta, in un hotel a quattro stelle nell'incantevole Cervinia.
Luca Ingegneri
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