Il gioielliere: «I prezzi chiesti agli investitori erano fuori del mondo»

Domenica 18 Novembre 2018
L'INTERVISTA
Di una cosa è certo: quelle pietre erano vendute agli investitori ad un prezzo altissimo, al di là di ogni giustificazione. «Se qualcuno avesse comperato le stesse pietre da me - spiega Setrak Tokatzian, gioielliere di alta gamma in piazza San Marco - avrebbe speso la metà della cifra richiesta dalle banche e io stesso avrei ricavato un ottimo margine di guadagno. Questo, per dare un senso a quello che si sente dire e che si legge. I prezzi chiesti agli investitori erano fuori dal mondo».
Come si valuta un diamante?
«Il diamante ha una quotazione rivolta ai professionisti e non al pubblico, la Rapaport, riconosciuta in tutto il mondo. Le classificazioni sono in base al colore e alla purezza. E poi, ovviamente, alla caratura».
Perché investire in diamanti?
«È un bene rifugio che di solito si apprezza sempre, non si deteriora ed è facilmente trasportabile. Certo, è un investimento preferibilmente di lungo periodo e solitamente quello che si investe, se lo si è pagato il giusto, lo si riprende senza problemi».
Se compero dei diamanti, poi come li vendo? Che mercato c'è?
«I diamanti si possono vendere, solitamente a un privato o a un professionista. Non sempre è facile. Se sono corredati da un certificato (Hrd, Igi o Gia sono quelli con maggior credito) è un plus importante, poiché si possono comprare senza neanche farli vedere da un esperto. Però, difficilmente se te li vende una banca poi te li ricompra in caso di bisogno».
È normale che una banca proponga investimenti in diamanti?
«Direi di no. Se una persona vuole investire in diamanti va di solito da un esperto. Ci sono sempre prodotti interessanti. Nel caso delle banche, sono state vendute per lo più pietre di scarso interesse per i commercianti, facilmente reperibili sul mercato. E a un prezzo altissimo».
Cosa l'ha lasciata perplessa?
«Solo una persona mi ha chiesto un parere. Mi spiace per chi non si è informato, qualsiasi gioielliere avrebbe detto le cose che sto dicendo io ora».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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