IL FOCUS
ROMA Sardegna e Sicilia ora rischiano di affondare. Le due isole del

Lunedì 25 Maggio 2020
IL FOCUS
ROMA Sardegna e Sicilia ora rischiano di affondare. Le due isole del Mediterraneo, già ribattezzate «proibite» per la trattativa ancora aperta sul passaporto sanitario, potrebbero essere ad un passo dal disastro economico. L'impatto del Coronavirus sul turismo, per loro come per l'intero Paese, rischia infatti di essere fatale. Il settore, secondo Demoskopika, perderà oltre 18 miliardi di euro solo in termini di spesa.
L'estate che sta per iniziare, tra riaperture e distanziamento in spiaggia, sarà drammatica per un comparto che occupa almeno 3,5 milioni di lavoratori lungo la Penisola e vale il 13,2% del Pil indiretto. Le Regioni più in difficoltà però saranno quelle con un'economia poco differenziata, come le due isole appunto, che poggiano quasi del tutto sul turismo. In Sardegna ad esempio, dove la Regione non ha ancora aperto del tutto gli aeroporti e non lo farà prima del 25 giugno, per gli esperti il crollo delle presenze sarà nell'ordine del 50 o del 70 per cento rispetto al 2018 (ultimi dati ufficiali disponibili). I posti di lavoro stagionali persi invece, almeno 40mila. Inoltre, secondo uno studio dell'Istituto Demoskopika che ha tracciato una mappa dei possibili effetti del Covid19 sulla spesa turistica nella Penisola basandosi su dati Istat e Banca d'Italia, nei soli mesi di agosto e luglio saranno bruciati in Sardegna oltre 367 milioni di euro. Peraltro, come precisano i ricercatori, si tratta di una stima per difetto circoscritta ai dati del periodo pasquale e alle previsioni per i mesi di luglio e agosto, ipotizzando uno scenario di graduale ripresa a partire da giugno.
IL QUADRO
Va però anche peggio alla Sicilia. Stando al report infatti, le perdite ammonterebbero a 689 milioni di euro. In questo caso l'impatto più marcato, secondo Federalberghi Sicilia, è dovuto al calo delle presenze dei turisti stranieri (-70%). La sola Palermo ad esempio, stima di dover rinunciare fino a settembre a 450 mila i turisti e quasi un milione di pernottamenti.
Una situazione simile si verificherà in tutti i territori a forte vocazione turistica come la Campania (quasi un miliardo di euro in spesa turistica persa) o la Puglia che a fronte di 530miliardi di euro bruciati, vedrà calare i flussi turistici di almeno il 33%. In totale, nell'intera Penisola, andrebbero quindi in fumo circa 18 miliardi di euro: 9,2 miliardi per la contrazione degli arrivi dall'estero e 8,8 miliardi per la rinuncia alla vacanze degli italiani nel Bel Paese. Il 70% di questa sforbiciata, pari a 12,6 miliardi di euro, riguarderebbe sei Regioni: Veneto (quasi 3 miliardi), Lombardia (2,4), Toscana (2,2), Lazio (2,1), Emilia-Romagna (1,5) e Trentino-Alto Adige (1,3). Nonostante le perdite però questi territori, a differenza proprio di Sicilia e Sardegna, sulla carta hanno una maggiore capacità di assorbire il colpo.
Francesco Malfetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 05:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci