IL FOCUS
ROMA Lascia stasera Washington per tornare a Bruxelles Phil Hogan, al

Giovedì 16 Gennaio 2020
IL FOCUS
ROMA Lascia stasera Washington per tornare a Bruxelles Phil Hogan, al termine della sua prima missione da commissario europeo al Commercio. Per tre giorni ha tenuto testa ai segretari di Stato al Commercio Wilbur Ross e al Tesoro Steven Mnuchin e al duro Robert Lighthizer, rappresentante per il commercio dell'amministrazione americana e stretto consigliere di Donald Trump. Al centro degli incontri i dossier su importazioni di auto tedesche (con seri rischi all'indotto italiano), digital tax francese contro i colossi dell'high tech e contenzioso su Airbus-Boeing. È proprio quest'ultimo dossier a tenere sulle spine l'industria agroalimentare italiana. L'amministrazione Trump ha infatti intenzione di applicare entro gennaio nuovi dazi ai prodotti europei in aggiunta a quelli entrati in vigore in ottobre. Dopo aver colpito formaggi, salumi e liquori, la scure potrebbe calare su olio, vino e pasta. Gli Usa potrebbero farlo in virtù del parere del Wto che in ottobre li ha autorizzati a imporre dazi ai prodotti europei per 7,5 miliardi di dollari, come compensazione per gli aiuti europei al consorzio Airbus. Ma ha ribadito con forza la missione guidata da Hogan entro l'estate una nuova decisione del Wto potrebbe ribaltare la decisione. Meglio quindi evitare l'escalation della guerra commerciale. Fatto sta che l'Italia totalmente estranea agli aiuti per l'Airbus dati invece a Francia, Germania e Spagna teme per l'export agroalimentare in Usa, primo mercato extra Ue: 4,2 miliardi di euro nel 2018. I dazi aggiuntivi del 25% di ottobre hanno già penalizzato per un valore di mezzo miliardo di euro prodotti come Parmigiano, Grana, Gorgonzola e altri formaggi, ma anche salumi, succhi e alcuni liquori tradizionali.
LA BLACK LIST
Nella nuova black list sono ora compresi il vino (che da solo vale 1,5 miliardi di euro di esportazione), olio (400 milioni), pasta (310 milioni), alcuni tipi di biscotti e caffè. Così verrebbero complessivamente colpiti più di due terzi dell'export di cibo italiano negli Usa per un valore di circa 3 miliardi. Per Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere e di Vinitaly, «la preoccupazione è enorme: basti pensare che i vini fermi francesi sottoposti all'extra-dazio del 25% hanno registrato un calo di vendite negli Usa del 36% a valore nel solo mese di novembre». Il ministro all'Agricoltura Teresa Bellanova e le associazioni agricole chiedono all'Ue di individuare meccanismi compensativi.
Carlo Ottaviano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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