IL FOCUS
ROMA La stessa scena si è vista per l'app del tracciamento, per

Mercoledì 27 Maggio 2020
IL FOCUS
ROMA La stessa scena si è vista per l'app del tracciamento, per le mascherine, per i dati del contagio, e ora per gli assistenti civici. L'esercito di 60 mila volontari che il ministro per gli Affari esteri Francesco Boccia ha pensato di reclutare tra i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, per andare incontro alle necessità dei sindaci, non è piaciuta a destra e anche un po' a sinistra. Tanto che ieri mattina, dopo il nuovo vertice a Palazzo Chigi con i capidelegazione delle forze di maggioranza, i ministri Boccia, Lamorgese, D'Incà e il sottosegretario Riccardo Fraccaro, il progetto sembrava naufragare.
IL CHIARIMENTO
Boccia ha lasciato l'incontro per recarsi a Milano dal governatore Fontana, ma prima ha avuto un dialogo chiarificatore con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. «Gli assistenti civici - è stato il punto di incontro - non avranno alcun ruolo nel controllo della movida, e non si occuperanno di ordine pubblico». E, alla fine, un accordo nella maggioranza sarebbe stato trovato, ma solo dopo aver stravolto completamente quello che era il progetto iniziale. Innanzitutto non dovrebbe essere più la Protezione civile a emettere l'ordinanza, ma verrà fatta una delibera dal ministero del Lavoro, che coinvolgerà il terzo settore, che avrà un ruolo decisivo, anche perché ha figure professionali già collaudate e preparate. «C'è una richiesta dell'Anci, c'è un confronto tra il mio ministero e il ministero del Lavoro - ha confermato Boccia -. Ci confronteremo, stiamo lavorando sul bando».
Dopo il vertice di lunedì sera, infatti, quando un primo chiarimento c'era stato tra i ministri, con la mediazione del premier Giuseppe Conte, in tarda serata il M5S è tornato a puntare i piedi. La chat della squadra di governo grillina era piena di messaggi carichi di astio, mentre il capo politico Vito Crimi, con una nota, aveva comunque rimarcato che sulla questione non c'era alcun accordo, ma era necessario un confronto politico. Che c'è stato ieri.
Nonostante le conclusioni alle quali, pare, si sia arrivati, le critiche, però, sono andate avanti per l'intera giornata. Il ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti (Italia Viva) ha dichiarato: «Sono uno strumento improvvisato e non servono». Come lei anche i governatori di Veneto e Piemonte. Di diverso avviso, invece, il ministro della Salute Roberto Speranza (LeU): «Saranno energie a disposizione dei sindaci - ha commentato - e non avranno una funzione securitaria, ma di accompagnamento a iniziative di solidarietà e servizi sociali».
I COMPITI
Tra i compiti degli assistenti, scelti anche tra studenti all'ultimo anno delle superiori, la consegna della spesa e delle medicine agli anziani, l'aiuto nel contingentare gli ingressi ai parchi, alle chiese o nei mercati.
Gli uffici legislativi dei ministeri degli Affari regionali e del Lavoro opereranno per predisporne l'arrivo sui territori al più presto. «Non avranno compiti di ordine pubblico», ha ribadito il presidente dell'Associazione comuni (Anci) Antonio Decaro.
Dall'opposizione, però, sono continuate le bordate. Da Forza Italia Maurizio Gasparri, responsabile Enti locali, ha addirittura citato la «Vopos», famigerata polizia della Germania Est comunista. Critico anche il governatore della Liguria Giovanni Toti. Per il sindaco Pd di Firenze Dario Nardella «le guardie civiche sono una bufala e non servono».
Se non bastasse, il contestato bando dei 60 mila ha fatto anche arrabbiare i volontari di Protezione civile, architrave dell'assistenza italiana in emergenza. Il presidente del Comitato nazionale, Patrizio Losi, ha scritto: «Dal 30 gennaio sono impegnati in tutta Italia centinaia di migliaia di nostri volontari, capaci di prestare un milione di giornate-uomo di servizi per assistere in tutti i comuni italiani chi ne aveva bisogno. Un provvedimento come quello degli assistenti civici rischia di ledere in maniera irrimediabile tutti coloro che a questo mondo si sono dedicati, introducendo il principio pericoloso che si possa essere volontari senza avere alcuna preparazione per farlo».
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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