IL FOCUS
ROMA Il governo va avanti sull'assegno unico alle famiglie. Ieri nel

Sabato 15 Febbraio 2020
IL FOCUS
ROMA Il governo va avanti sull'assegno unico alle famiglie. Ieri nel nuovo vertice di maggioranza si è discusso della bozza del disegno di legge del ministro Elena Bonetti. Il governo, comne ha spiegato il vice ministro all'Economia Antonio Misiani, presenterà più strumenti legsislativi: una legge delega sull'assegno unico e una sulla riforma Irpef. Nel primo pacchetto finirà il contributo mensile per ogni figlio a carico fino all'età di 26 anni (in misura decrescente) che sarà finanziato con i fondi stanziati in manovra e con una razionalizzazione di tutti gli altri contributi già presenti. Saranno anche tagliati i costi per l'istruzione e dotati i giovani di una carta servizi. Intanto l'Agenzia delle entrate ha diramato la circolare attuativa sul bonus facciate. Anche per chi è in affitto e vorrà migliorare l'aspetto esterno della casa, avrà accesso al bonus. A condizione che il proprietario sia informato e, ovviamente sia d'accordo. Bonus facciate al via e a maglie larghe. L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare che fissa le regole necessarie per poter usufruire della detrazione fiscale del 90%, da spalmare su 10 anni, delle spese sostenute, senza limiti d'importo, per gli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, prevista dalla Legge di Bilancio. «Ai fini della detrazione si legge nel documento firmato dal numero uno del fisco, Ernesto Maria Ruffini i soggetti beneficiari devono possedere o detenere l'immobile oggetto dell'intervento in qualità di proprietario, nudo proprietario o di titolare di altro diritto reale di godimento oppure detenere l'immobile in base ad un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato, ed essere in possesso del consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario». Ampi i margini di manovra sui lavori.
LE MOTIVAZIONI
Gli interventi, spiegano dagli uffici di Viale Cristoforo Colombo devono essere finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna e devono essere realizzati esclusivamente sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi. L'agevolazione, pertanto, riguarda gli interventi effettuati sull'involucro esterno visibile dell'edificio, vale a dire sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell'edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno). Tra i lavori agevolabili rientrano quelli per il rinnovo e consolidamento della facciata esterna dell'edificio, inclusa la mera tinteggiatura o pulitura della superficie, e lo stesso vale per i balconi o per eventuali fregi esterni. E ancora, lavori sulle grondaie, sui pluviali, sui parapetti, sui cornicioni e su tutte le parti impiantistiche coinvolte perché parte della facciata dell'edificio. Altro aspetto importante: beneficiano della detrazione anche le spese correlate agli interventi e alla loro realizzazione, ad esempio perizie, sopralluoghi, progettazione dei lavori e installazioni di ponteggi. Anche gli interventi influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell'intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio rientrano nel campo del bonus facciate. Entrando nel dettaglio finanziario, il fisco spiega che, per il calcolo della detrazione, per le persone fisiche, si deve far riferimento al criterio di cassa, ovvero, alla data dell'effettivo pagamento, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi. Ad esempio, un intervento ammissibile iniziato a luglio 2019, ma con pagamenti effettuati sia nel 2019 che nel 2020, consentirà sì la fruizione del bonus facciate ma solo con riferimento alle spese sostenute nel 2020. Per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali, si guarderà invece al criterio di competenza e, quindi, alle spese da imputare al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi. Per godere dell'agevolazione, i contribuenti non titolari di reddito d'impresa, devono effettuare il pagamento delle spese tramite bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva. Inoltre, è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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