IL DISCORSO
BRUXELLES Una «unione sanitaria» con competenze, poteri.

Giovedì 17 Settembre 2020
IL DISCORSO
BRUXELLES Una «unione sanitaria» con competenze, poteri. La pandemia, la risposta degli stati e della Ue, soprattutto la necessità di essere preparati a fronteggiare altre vulnerabilità che minano la sicurezza delle popolazioni e le economie, richiedono atti coraggiosi. Questo il messaggio della presidente della Commissione Ursula von der Leyen ai governi. Non c'è ancora una proposta articolata, ma in tale direzione occorre dare un impulso politico forte e rapido. Al parlamento europeo in sessione plenaria l'ex ministra della difesa ha presentato il programma di lavoro del 2021 con molta enfasi e anche con indicazioni precise che richiederanno una risposta politica del Consiglio quanto prima se si vorrà davvero uscire dalla logica emergenziale, come è stato fatto per l'economia a luglio. L'unione sanitaria si affiancherebbe all'unione bancaria e a quella dei mercati dei capitali, già realtà sebbene ancora incomplete. Oltre naturalmente all'unione monetaria. Resta un tassello da definire: l'unione fiscale, che implicherebbe un deciso spostamento di sovranità verso il livello sovranazionale che nessun paese attualmente è disposto a fare (con opposte ragioni).
ALTRI PASSI
L'unione sanitaria è il terzo passo di una manovra che ne prevede altri due: il rafforzamento dell'agenzia del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie; l'istituzione di una nuova agenzia europea per ricerca e sviluppo avanzati nel settore biomedico per sostenere la capacità di reazione europea alle minacce transfrontaliere, alle emergenze derivanti da cause naturali o provocate deliberatamente.
«Occorrono riserve strategiche per fronteggiare la dipendenza dalle catene dell'offerta in particolare nei prodotti farmaceutici», ha detto von der Leyen. Attualmente sono gli Stati Uniti i primi nel settore al mondo con il 43% del mercato complessivo, seguiti dall'Unione europea con il 29%, dal Giappone con il 7% e dalla Cina con il 6%. Per l'economia italiana ha un valore strategico nonostante sia ancora un settore di nicchia: rappresenta l'1,3% della produzione manifatturiera (1,2% dell'esportazione, 2% in termini di occupazione). È proprio in Italia il distretto biomedicale più importante d'Europa, a Mirandola in provincia di Modena, considerato terzo del mondo dopo Minneapolis e Los Angeles. Di tutto questo si riparlerà nelle prossime settimane: il tema più sensibile sarà quello delle competenze comunitarie sulla sanità, settore gelosamente controllato sovranamente dagli stati. Può darsi che la confusione nella gestione della pandemia in alcuni passa ggi possa aver smosso qualcosa, ma la strada sarà in salita e come al solito sono i dettagli che contano. Mentre l'occasione per fare il punto sulle lezioni da trarre dalla pandemia a livello globale sarà un vertice sulla sanità che von der Leyen convocherà insieme al premier Conte l'anno prossimo a livello del G20 (sotto presidenza italiana, appunto).
TRE NOVITÀ
La presidente della Commissione ha annunciato altre tre novità. La prima riguarda l'obiettivo di riduzione delle emissioni gas serra attualmente del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli 1990: von der Leyen propone di salire almeno al 55% per permettere alla Ue di raggiungere entro il 2050 la cosiddetta neutralità climatica, cioè emissioni zero, equilibrio tra le emissioni e l'assorbimento del carbonio. In questo quadro, il 37% dei finanziamenti di Next Generation Eu, il cui perno è il fondo per la ripresa, sarà investito in obiettivi del Green Deal (e il 20% in progetti per l'economia digitale). Questa è la seconda novità.
La terza riguarda le emissioni di obbligazioni comunitarie per 750 miliardi per raccogliere i capitali per prestiti e sovvenzioni agli stati: il 30% delle emissioni consisterà in obbligazioni verdi. Ciò darà un forte impulso a un mercato in fase di crescita che sta destando molto interesse anche in Italia e permetterà alla Ue di essere leader mondiale nella finanza verde e il più grande emittente di obbligazioni per progetti ecologici. In tal modo l'azione anticrisi pubblica con risorse Ue, reperite però sul mercato, promuove strumenti finanziari che possono attrarre l'interesse di investitori europei e non. Un caso molto interessante di interazione tra l'azione pubblica e le tante mani private.
Infine l'immigrazione: von der Leyen ha annunciato per la prossima settimana la proposta di abolizione del regolamento di Dublino da sostituire con un nuovo sistema di gestione comune per asilo e rimpatri, con un meccanismo di solidarietà molto forte e incisivo.
Antonio Pollio Salimbeni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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