IL DANNO
ABANO TERME (PADOVA) La Germania include il Veneto, il Friuli Venezia

Venerdì 23 Ottobre 2020
IL DANNO
ABANO TERME (PADOVA) La Germania include il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e altre nove regioni italiane fra le zone ad alto rischio per le quali è prevista la quarantena al ritorno dei propri concittadini in patria, a meno che non siano in possesso di un test recente che certifichi la negatività al Coronavirus. Il provvedimento deciso dal governo di Berlino entrerà in vigore domani, e negli alberghi delle Terme Euganee, quelli dove in questa stagione si registra la maggiore presenza di clienti stranieri tra le zone turistiche del Nordest, già fioccano disdette a raffica, mentre molti ospiti degli hotel di Abano e Montegrotto Terme stanno facendo precipitosamente le valigie per evitare di sottoporsi ai controlli sanitari.
È una vera e propria mazzata per gli imprenditori alberghieri che, dopo il confinamento totale di primavera, cominciavano a nutrire la speranza di una seppure timida ripartenza di arrivi e presenze. E per alcuni potrebbe essere il colpo di grazia, con la cessazione definitiva dell'attività. «L'intero comparto sta letteralmente implodendo. Siamo alla disperazione è il secco e sconfortato commento che proviene da Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme Euganee -. A questo punto, se non accade un miracolo, tempo una settimana e saremo costretti a chiudere. Già abbiamo assistito nei giorni scorsi alla vera e propria fuga dei turisti svizzeri, destinatari di un analogo provvedimento; ora bloccano anche il nostro principale mercato estero». Boaretto non usa termini diplomatici: «Sin da febbraio siamo stati profeti purtroppo inascoltati. Il settore, proprio a ridosso del periodo natalizio, rischia di essere completamente azzerato; saranno cancellati un'enormità di posti di lavoro sia negli alberghi che nell'indotto commerciale. Rischiamo la desertificazione economica. Nel frattempo, però, le tasse corrono. Abbiamo persino ricominciato a pagare quella sui rifiuti». Poi lancia un appello alle istituzioni nazionali e regionali: «Di fronte a questo scenario, è assolutamente impellente che il settore del turismo sia supportato economicamente. Con le nostre sole forze non ce la faremo mai. E non voglio neppure pensare a quello che accadrebbe se il quadro sanitario dovesse peggiorare».
RESPONSABILITÀ
Molte sono le responsabilità che l'imprenditore attribuisce a normative confuse e contraddittorie, ma i suoi strali non risparmiano i comportamenti dei cittadini: «Si continua a vedere in giro un'infinità di gente che gira senza le mascherine, spesso nei locali pubblici non si rispetta il distanziamento. Come possiamo stupirci se i contagi crescono?». Sulla stessa linea il direttore dell'associazione Marco Gottardo: «Continua a mancare un coordinamento efficace fra i ministeri degli Esteri dei paesi europei. Non solo le nostre strutture alberghiere, ma quelle di tutto il Veneto, sono assolutamente sicure. Finora, poi, negli stabilimenti delle nostre Terme non si è registrato un solo positivo».
Fra la clientela tedesca ancora presente nel bacino euganeo la reazione è duplice, fra chi obbedisce al governo e prepara i bagagli e chi ritiene che si stia facendo del terrorismo psicologico. «Dovevano fermarci ancora un paio di giorni per una visita al lago di Garda racconta Suzanne Wiechmann-May, da una settimana ospite con il marito in un hotel delle Terme -, ma abbiamo deciso di rientrare domani (oggi per chi legge, ndr). Riteniamo che le disposizioni prese dal nostro governo siano giuste. Pure in Germania c'è un preoccupante aumento dei positivi. Anche se qui ci siamo sempre sentiti al sicuro». Di parere diametralmente opposto Franco Torrano, teutonico nonostante il nome, organizzatore di tornei di golf per clienti tedeschi e austriaci: «Sono venuto qui con sette giocatori, la settimana prossima ne avrei portati altre undici. Ovviamente, rispetteranno le disposizioni. Ma quello che sta accadendo è assolutamente esagerato. Sarebbe stato sufficiente far restare a casa le persone anziane oppure sofferenti di particolari patologie respiratorie per ridurre il contagio e le morti. Siamo obbligati ad accettare imposizioni che non sono degne di una democrazia».
Eugenio Garzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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