IL CONVEGNO
VENEZIA Le ultime vittime sono un medico e un infermiere aggrediti

Sabato 18 Gennaio 2020
IL CONVEGNO VENEZIA Le ultime vittime sono un medico e un infermiere aggrediti
IL CONVEGNO
VENEZIA Le ultime vitime sono un medico e un infermiere aggrediti nel reparto di Pneumologia dell'ospedale di Salerno: sono stati picchiati dopo la morte di un paziente avvenuta in corsia. Due persone sono state denunciate. «Siamo di fronte a un fenomeno diffuso e in progressivo aumento - denuncia il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo -. Questo tema deve necessariamente essere affrontato con urgenza e in maniera risolutiva». Sono 120 l'anno le aggressioni ai danni di personale sanitario denunciate a livello nazionale, quasi tre volte di più quelle reali. Molti gli episodi successi anche in Veneto negli ultimi tre anni: c'è il medico di famiglia di Cavarzere preso a calci e pugni da un drogato in astinenza che gli ha fratturato naso e zigomi, ma ci sono anche i dottori della Continuità assistenziale di Verona brutalmente picchiati da stranieri, l'operatrice sanitaria colpita da un pugno sferrato dal parente di un malato a Rovigo, le infermiere morse e malmenate nell'ospedale di Padova e sempre qui la dottoressa che si è ritrovata con una frattura alla spalla. Uscendo dal Nordest un caso per tutti è quello di Paola Labriola, la psichiatra barese uccisa da un suo paziente nel Centro di salute mentale nel 2013. È diventata lei il simbolo del pericolo violenza per medici e infermieri. Un tema protagonista anche in un disegno di legge che ha già accolto l'impegno del ministro della Salute Roberto Speranza e del governatore del Veneto Luca Zaia: «Senza provvedimenti fermi e certi - dice Zaia - rischiamo di fare della maleducazione aggressiva un fatto culturale dal quale non ne usciremo».
«Siamo di fronte a una vera emergenza, causata da persone disagiate o esasperate, ma in entrambi i casi pericolose - dice Giovanni Leoni vice-presidente di Fnomceo e presidente di Omceo Venezia - è necessaria la procedibilità d'ufficio per le violenze contro gli operatori sanitari, servono inoltre pene più severe, personale di polizia 24 ore su 24 nei punti a rischio e impianti di video sorveglianza». Proprio per puntare un faro su un fenomeno che sta attraversando l'Italia, ha organizzato il convegno La violenza contro gli operatori sanitari, il primo febbraio, alla Scuola Grande di San Marco presso l'ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia. Toccherà a Filippo Anelli, presidente Fnomceo, aprire la giornata e parlerà di quella che definisce «una carneficina». Tra i relatori il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri che spiegherà come «l'inasprimento delle pene può essere un utile deterrente». Ci sarà anche l'intervento del Procuratore della Repubblica vicario di Venezia Adelchi d'Ippolito che parlerà della «procedibilità d'ufficio per i reati di violenza contro gli operatori sanitari».
r.ian.
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Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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