IL CONFRONTO
VENEZIA Commercio e turismo sono settori fondamentali per l'economia

Giovedì 4 Giugno 2020
IL CONFRONTO
VENEZIA Commercio e turismo sono settori fondamentali per l'economia del Nordest e italiana. Servono politiche e misure fiscali mirate per rilanciarli dopo la crisi da coronavirus: taglio deciso del costo del lavoro e riduzione dell'Irpef almeno per la quota di competenza della Regione, rinegoziazione degli affitti, sospensione anche della seconda rata dell'Imu e deburocratizzazione sui nuovi investimenti per la sicurezza nei campeggi sul modello di quelli attuati nella crisi delle alghe in Adriatico degli anni 90. «Il turismo è uno dei settori più colpiti dal lockdown che farà sentire i suoi effetti almeno fino alla primavera del 2021. Se va bene quest'anno registreremo il crollo del 50% delle presenze straniere a livello nazionale - avverte Alessandro Nocera, direttore generale di Federalberghi nel corso del convegno online «Ripartenza, Territorio, Economia: dal distanziamento sociale alla ripresa in sicurezza» organizzato da Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia moderato dal direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti, al quale hanno partecipato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il professore Giorgio Palù -. La gran parte degli alberghi rimangono chiusi anche se in giugno ci sono segnali di ripartenza. Il governo ha messo in campo alcune misure utili ma non bastano: servono azioni mirate per il turismo, un settore tra i più danneggiati da questa crisi, a partire da contributi a fondo perduto che non possono essere risicati come gli attuali e parametrati su aprile. In Veneto occupiamo 100mila addetti che diventano 150mila tra luglio e agosto: con questa crisi 50mila famiglie rischiano seriamente di non vedere un euro quest'anno e migliaia di imprese di restare chiuse. Questo nella disattenzione generale: se si fosse lanciato l'allarme sulla chiusura della Fiat, dell'Ilva, di Alitalia, si sarebbe scatenata invece una grandissima attenzione mediatica».
OFFENSIVA MEDIATICA
Il presidente del Veneto Luca Zaia conosce la situazione e l'importanza di un settore che da solo muove in tempi normali un fatturato da 18 miliardi all'anno in regione con 70 milioni di presenze e ha proposto una campagna di promozione turistica innovativa e coordinata che coinvolga i più grandi influencer e opinion leader internazionali, ricordando poi che in albergo il buffet per la colazione ci potrà essere solo «servito». Il settore del commercio e della ristorazione già prima del Covid-19 aveva standard di sicurezza elevati, in queste settimane di ripartenza ha messo in campo ulteriori protocolli che il professore Giorgio Palù, presidente uscente della Società Europea di Virologia, ritiene sufficienti per garantire i clienti di bar e ristoranti anche in coincidenza con una fase legata alla stagione estiva in cui il virus viene considerato meno aggressivo.
«Noi vogliamo lavorare non vivere di sussidi - sottolinea Roberto Calugi, direttore generale della Fipe Confcommercio, i pubblici esercizi come bar e ristoranti ma non solo - per questo chiediamo un taglio deciso del costo del lavoro: una riduzione del 50% del cuneo fiscale costerebbe circa 2 miliardi allo Stato ma sarebbe importantissima per il nostro rilancio. E ci devono dare la possibilità di ridiscutere affitti che in moltissimi casi sono diventati insostenibili».
I campeggi, come ricorda Maurizio Vianello, presidente di Faita Federcamping, in tempi normali accolgono «70 milioni di presenze all'anno in tutt'Italia, 20 milioni solo in Veneto».
NO AI SUSSIDI
«Entro fine giugno tutte le nostre strutture saranno riaperte - annuncia Vianello - ma siamo consapevoli che abbiamo già perso il 50% delle presenze annuali. Ci vorranno due o tre anni per riportarci a livelli soddisfacenti di attività. Al governo chiedo una legislazione d'emergenza per velocizzare gli investimenti per adeguare le nostre strutture ai nuovi standard di sicurezza sul modello di quella avviata ai tempi della crisi creata dal proliferare delle alghe in Adriatico che ci ha permesso di realizzare in fretta nuove piscine».
«Abbiamo avuto nella tragedia generale l'attenzione della Regione che ci ha aiutato alla riapertura e al riavvio di alcune attività in questo periodo - avverte il presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia Massimo Zanon - e chiediamo ora l'abbattimento dell'Irpef per le imprese, almeno nella piccola parte che rimane alla Regione. Servirebbe un taglio di un centinaio di milioni a livello Veneto. Poi suggeriamo anche di varare strumenti di promozione turistica innovativi in modo da rafforzare l'azione che la Regione ha in programma di fare per rilanciare una stagione che si annuncia molto difficile e complessa».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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