Il certificato dà lo sprint alla campagna «In un giorno +35% di prime iniezioni»

Domenica 19 Settembre 2021
I DATI
ROMA Torna finalmente a procedere spedita, dopo i lunghi rallentamenti dei mesi estivi, la campagna vaccinale italiana. Si registra infatti una nuova accelerazione grazie all'estensione per decreto del Green pass per tutti i lavoratori appena varato dall'esecutivo. «A livello nazionale, si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana - ha fatto sapere ieri il commissario per l'Emergenza Francesco Paolo Figliuolo dopo gli annunci trionfali di diverse Regioni - Inoltre, nella giornata odierna si è riscontrato un aumento del 35 % di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso. Considerando che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare, nei prossimi giorni, l'andamento delle adesioni per valutare se il trend attuale si consoliderà in maniera strutturale».
SANITARI
Intanto però sono in «leggero aumento» i casi di positività al Covid19 tra gli operatori sanitari. Da inizio luglio infatti, per la prima linea della lotta alla pandemia - già vaccinata praticamente per intero nei primi mesi del 2021 - il trend è meno positivo «rispetto al resto della popolazione». A certificarlo è l'Istituto superiore di sanità (Iss) che, tuttavia, sottolinea come l'impatto di tale incremento sia decisamente relativo. Al punto che i nuovi casi registrati tra medici e infermieri restano comunque «stabilmente sotto lo 0,02% da inizio febbraio». E comunque, dati alla mano, a differenza dello scorso anno si tratta di casi non gravi e non si registrano decessi.
Una mini impennata, quella segnalata dall'Iss, che di fatto però pone l'accento sul caso sollevato nei giorni scorsi dai sindacati e dalle associazioni degli infermieri. Ad esprimersi per prima dell'aumento era stata la Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) a fine agosto. Poi la settimana scorsa è stato invece il sindacato Nursing up ad evidenziare come tra il 10 agosto e il 10 settembre fossero stati 1.848 gli operatori sanitari contagi: «Siamo di fronte oggi ad una potenziale riduzione dell'immunità. Servono decisioni risolutive» ha spiegato il segretario Antonio De Palma, in riferimento alla necessità di inserire la categoria tra quelle prioritarie per ricevere la terza dose di vaccino anti Covid.
IL RICHIAMO
Un appello rimasto però inascoltato dato che, nella circolare del ministero della Salute che ha indicato chi riceverà il booster, i sanitari non ci sono. Anzi, per ora la terza dose sarà destinata solo ad immunodepressi e trapiantati. Le altre categoria dovranno attendere. I sanitari in particolare, si stima che - in caso di valutazione positiva da parte di Ema e Aifa - potrebbero iniziare a riceverla non prima di dicembre o dall'inizio del 2022.
Una valutazione quella sulla terza dose a tutti che si annuncia tutt'altro che scontata. Basti pensare che ieri negli Stati Uniti, dove pure avevano già annunciato l'inizio della campagna di richiamo a giorni, il Comitato scientifico dell'Fda ha per ora bocciato la possibilità. Il tutto proprio all'indomani della pubblicazione da parte del New York Times dei risultati degli studi sull'efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech da parte dei Cdc. Secondo i centri Usa per il controllo delle malattie l'efficacia contro i ricoveri da Covid cala significativamente dopo quattro mesi dalla seconda dose (dal 91% al 77%). I dati relativi a Moderna mostrano invece come il vaccino resti efficace contro i ricoveri anche dopo quattro mesi (dal 93% al 92%).
F. Mal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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