Il caso Zambon diventa internazionale All'Oms la denuncia di Transparency

Giovedì 27 Maggio 2021
Il caso Zambon diventa internazionale All'Oms la denuncia di Transparency
LA LETTERA
VENEZIA Lo scandalo del rapporto Covid ritirato diventa a tutti gli effetti un caso politico internazionale. Ieri l'ong anti-corruzione Transparency International, insieme ad altre 40 realtà impegnate nella tutela dei segnalatori di illeciti all'interno delle istituzioni, ha inviato una lettera aperta all'Assemblea mondiale della sanità (Wha) in corso a Ginevra, per denunciare a livello globale la vicenda di Francesco Zambon, il coordinatore del contestato dossier sulla prima risposta dell'Italia alla pandemia, diffuso un anno fa da Venezia e rimasto online solo per venti ore. Al principale organo di governo dell'Oms, composto da 194 Stati membri, viene chiesto di adoperarsi per «garantire che vi sia una revisione indipendente delle rivelazioni» fatte dal medico trevigiano e di assumere «l'impegno a riformare i meccanismi» di denuncia all'interno dell'Organizzazione.
LA RITORSIONE
Rilanciato dalle principali testate giornalistiche, in poche ore il documento ha fatto il giro dei cinque continenti. Non c'è da stupirsi, considerato l'ampio raggio d'azione della Wha, riunita questa settimana per affrontare la gestione finale dell'emergenza sanitaria e definire le strategie per prevenirne ulteriori in futuro. Transparency e gli altri firmatari rimarcano che Zambon «ha riferito di aver subìto un trattamento di ritorsione dopo essersi opposto all'interferenza indebita del direttore generale aggiunto dell'Oms, il dottor Ranieri Guerra, per sopprimere i risultati-chiave della relazione» e «di essere stato progressivamente indebolito, patendo un progressivo isolamento e demansionamento finché le intollerabili condizioni di lavoro lo hanno costretto alle dimissioni».
LA PREOCCUPAZIONE
Ma al di là del caso personale, secondo le organizzazioni anti-corruzione è in gioco la credibilità complessiva dell'agenzia dell'Onu da due punti di vista: «Primo, ci preoccupa quella che sembra essere la soppressione di un rapporto scientifico di grande valore sul piano dell'interesse pubblico al momento della pubblicazione, e ancora prezioso per l'apprendimento continuo. Secondo, la presunta ritorsione contro il dottor Zambon per aver segnalato le sue preoccupazioni sulla soppressione del rapporto evidenzia gravi fallimenti nella politica di segnalazione delle irregolarità dell'Oms, un elemento essenziale del buon governo di qualsiasi istituzione».
L'INCHIESTA
Oltretutto viene ricordato che all'ex funzionario «è stato vietato di rispondere a una convocazione della magistratura italiana, nell'ambito di un'indagine penale in corso sui potenziali responsabili di inadempienze che possono aver contribuito a morti che avrebbero potuto essere evitate». Si tratta dell'inchiesta di Bergamo sulla strage del Covid in Val Seriana, in cui Zambon è testimone dell'accusa e Guerra è indagato per false informazioni ai pm.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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