IL CASO
ROMA La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte era prevista ieri,

Domenica 25 Ottobre 2020
IL CASO
ROMA La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte era prevista ieri, in serata. Tutti sintonizzati davanti a televisori e dirette streaming per conoscere i dettagli del nuovo Dpcm che impone norme di contenimento del contagio molto più severe rispetto a quelle già in atto. Ma l'accordo non è stato trovato. La tensione per le misure anti-covid è salita nel pomeriggio, trasformandosi in uno scontro aperto prima delle 20,30, quando era previsto l'annuncio. Un punto in particolare non convince sia l'opposizione che la stessa maggioranza, e soprattutto governatori: la stretta sugli spostamenti. Tanto che per il momento resta una semplice raccomandazione. Il premier e il ministro della Salute, Roberto Speranza, spingono per chiudere i confini regionali, ma hanno praticamente tutti contro. Sul punto sono fortemente dubbiosi anche i 5 Stelle, che chiedono di tutelare il proseguo delle attività economiche e produttive interregionali del Paese. Nel caso si decidesse di chiudere, la richiesta fatta dal capogruppo del Movimento alla Camera, Davide Crippa, è quella di semplificare la vita dei cittadini, per esempio dando la possibilità di compilare le autocertificazioni tramite l'app Immuni. Tra i più contrari, i governatori del Nord, con Giovanni Toti in prima linea nella polemica - «Ci sono persone che si spostano per lavoro e per studio, chiudere i confini non solo è ingiusto, ma non è fattibile e non è controllabile» - e il governatore della Regione Emilia Romagna, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha anche inviato una lettera ufficiale al premier e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia.
IL COMUNE DI RESIDENZA
Nell'ultima bozza del Dpcm si legge che «è fortemente raccomandato» di non spostarsi «in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune». Spostarsi, quindi, è possibile, ma è altamente sconsigliato. Tradotto: niente multa se ci si mette in viaggio, ma si deve essere consapevoli dei rischi. Le forze dell'ordine proseguiranno i controlli sul rispetto della normativa all'interno di locali e ristoranti - ora si aggiunge l'orario di chiusura anticipato - e anche per strada: gli assembramenti restano ovviamente vietati e la mascherina deve essere sempre indossata.
L'AUTOCERTIFICAZIONE
L'autocertificazione servirà solamente nelle regioni dove è in vigore il coprifuoco, se si ha necessità di uscire di casa dopo l'orario di chiusura.
E i viaggi all'estero? Sono vietati gli spostamenti da e per gli Stati e i territori riportati negli elenchi della Farnesina, e anche l'ingresso e il transito nel territorio nazionale delle persone che hanno soggiornato nelle stesse aree. Ovviamente fanno eccezione necessità ed esigenze improrogabili. L'ingresso in Italia deve essere comunicato al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. E in caso di rientro da zone a rischio scatterà l'isolamento domiciliare e fiduciario.
Mic. All.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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