IL CASO
ROMA I militari della Guardia di Finanza si erano presentati nel suo

Giovedì 15 Aprile 2021
IL CASO
ROMA I militari della Guardia di Finanza si erano presentati nel suo appartamento e al Miur, con un decreto di perquisizione da eseguire, due giorni fa. Avevano anche perquisito una piccola soffitta nella disponibilità della dirigente. Perché Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Istruzione, figura irreprensibile del Ministero, è indagata per corruzione nell'ambito di un'inchiesta che riguarda il suo ufficio. Probabilmente per questo, ieri, la donna, scossa per l'indagine che la coinvolge, poco prima delle 17 ha tentato di farla finita.
Si è buttata dalla finestra di un appartamento al secondo piano di piazza della Libertà. Adesso è ricoverata al Gemelli, dove ha subito un intervento, in gravissime condizioni.
L'INCHIESTA
L'ipotesi della procura di Roma è che Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta, rappresentante legale dell'istituto italiano di ortofonologia ed amministratore della Come-Comunicazione & editori, ossia l'agenzia Dire, abbia corrotto la Boda. Regali e benefit per 679mila euro. Almeno questo è il calcolo che ha fatto la Guardia di Finanza.
All'alto dirigente, Bianchi, avrebbe anche dato una carta di credito per le spese. In cambio avrebbe ottenuto incarichi e affidamenti dal ministero. Contratti da 39mila e 950 euro ciascuno, non è chiaro quanti. E ai militari della Guardia di Finanza, che indagano, non è sfuggito che i decreti a firma della Boda, a favore dello psicoterapeuta ed editore, non raggiungono per un soffio i 40mila euro, importo a partire dal quale non possono esserci affidamenti diretti. Ma deve essere indetta una gara.
Secondo il pm Carlo Villani, che coordina le indagini, a mediare a fare da «intermediaria» sarebbe stata Valentina Franco, stretta collaboratrice della dirigente, «consapevole del pactum sceleris» e anche lei indagata.
Martedì i militari della Guardia di Finanza, nella sede del ministero di viale Trastevere, hanno perquisito anche gli uffici di sei collaboratori della dirigente e la casa e le sedi delle società di Bianchi. Hanno portato via documenti e computer, i cellulari (anche quelli vecchi) alla ricerca del materiale e della documentazione riguardante i rapporti illeciti tra gli indagati».
L'obiettivo è ricostruire i rapporti di Bianchi con il Miur e con gli istituti scolastici. Le verifiche dei militari si sono estese anche alla Mite (Minori informazione tutela educazione) e alle Edizioni scientifiche Magi, altre due società riconducibili a Bianchi. Una perquisizione disposta in via d'urgenza. In particolare, hanno cercato documenti «relativi agli affidamenti e/o incarichi e/o appalti dati dal Ministero alle società riconducibili a Bianchi di Castelbianco, nonché il denaro e le utilità ricevute dalla Boda». L'ipotesi è che la dirigente possa non avere utilizzato tutto il denaro soltanto per sé.
Giovanna Boda è stata immediatamente operata, ha fratture multiple, agli arti e al bacino, oltre ad alcuni focolai emorragici. Il marito, Francesco Testa, capo della procura di Chieti, ha riferito agli agenti che era rimasta molto turbata dalla perquisizione. Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, in una nota ha espresso il suo profondo dolore e ha espresso la vicinanza sua e del ministero a Giovanna Boda e alla sua famiglia.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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