IL CASO
ROMA Colto di sorpresa dalla magistratura, se non altro per i tempi che

Martedì 21 Maggio 2019
IL CASO
ROMA Colto di sorpresa dalla magistratura, se non altro per i tempi che hanno portato a terra, contro la sua volontà, i migranti della Sea Watch, Matteo Salvini prova a ritoccare per la terza volta il testo del discusso decreto Sicurezza bis. Scendono ancora le sanzioni che non riguardano più solo il capitano, ma dovranno essere divise con l'armatore e il proprietario, qualora la nave che porti in slavo i profughi non si attenga alle indicazioni dei responsabili in quell'area di soccorso. In caso di violazione reiterata, e se si pretende di far sbarcare oltre 100 migranti su suolo italiano, però, potrà essere disposta la confisca dell'imbarcazione. Le sanzioni, e la pena accessoria, non saranno più in capo alla Guardia costiera, come era previsto nelle prime due stesure, ma al prefetto. Cioè il potere passa dal ministero delle Infrastrutture a quello dell'Interno. I ritocchi sono parecchi. Ma la bufera continua a infuriare anche, e soprattutto, per le parole di fuoco utilizzate da Salvini nei confronti dei pm di Agrigento, minacciati dal vicepremier leghista di essere denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, lo stesso reato che il procuratore Lugi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella hanno ipotizzato per Arturo Centore, il comandante della Sea Watch 3, sequestrata dopo l'ingresso a Lampedusa e lo sbarco disposti dagli stessi pm. Centore sarà interrogato oggi. Ma i magistrati indagano anche sulla mancata concessione del porto alla nave con a bordo i profughi e stanno ricostruendo tutti i passaggi: dall'Sos in poi.
LE REAZIONI
A scendere in campo, a fianco della procura, è l'ex capo dei pm di Torino, Antonio Spataro (in pensione), che si dice pronto ad andare in piazza. E dopo il duro attacco di Matteo Salvini all'Onu, che in una lettera del segretario generale Antonio Guterres aveva definito il testo del decreto «in contrasto con i trattati internazionali», arriva la risposta: «Non vogliamo entrare nelle leggi italiane ma il messaggio di Guterres è che le norme internazionali sulla protezione dei rifugiati devono essere rispettate». Ma non è questa l'unica polemica. A fianco della procura c'è anche la Anm, che accusa il vicepremier di attentare all'indipendenza della magistratura. E se Matteo Salvini si dice soddisfatto della convalida del sequestro della nave, che gli basta per cantare vittoria, arrivano anche le critiche del vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero: «Salvini non può dirsi cristiano».
IL DECRETO
Dopo la prima versione, che prevedeva multe da 3.500 a 5.500 euro per ciascuno dei migranti trasportati, e la seconda che aggiustava la cifra in una multa tra i 20mila e i 50mila euro, l'ultima stesura del decreto sicurezza bis, predisposta dal Viminale, prevede che le sanzioni, tra i 10mila e i 50mila euro, non siano comminate solo al capitano della nave ma anche all'armatore e al proprietario. Scendono gli stanziamenti per le indagini sotto copertura, previste già dal primo testo: da 3 milioni in tre anni si passa a 2 e mezzo. Mentre si inaspriscono le sanzioni per chi provochi disordini allo stadio, per i soggetti colpiti da daspo viene rimodulata l'entità della condanna. E spariscono i divieti, pena il carcere, di difendersi passivamente con scudi dalle forze dell'ordine durante le manifestazioni.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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