IL CASO
ROMA Cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami,

Mercoledì 12 Giugno 2019
IL CASO
ROMA Cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media Vailati di Crema che il 20 marzo erano riusciti a sventare il tentativo di dirottamento dello scuolabus che li stava accompagnando in gita: Ousseynou Sy, autista di origine senegalese, aveva tenuto in ostaggio 50 bambini, due insegnanti e una bidella e poi aveva dato fuoco al bus, a San Donato Milanese. Progettava una strage sulla pista dell'aeroporto di Linate. Ora è ufficiale: la proposta del Viminale è stata approvata al Consiglio dei ministri. «Siamo emozionati, dopo tante parole finalmente sono arrivati i fatti - racconta il padre di Adam - è una cosa a cui mio figlio teneva tanto. Adam ora sta giocando a calcio con gli amici. È tifosissimo del Milan, il suo sogno era fare il calciatore. Ma dopo questa brutta esperienza mi ha detto: Papà mi sa che da grande voglio fare il carabiniere, è un mestiere importante». I ragazzini sono ancora sotto choc: «È stata un'esperienza terribile - dice la madre di Adam - a casa cerchiamo di non parlarne, ce lo ha consigliato lo psicologo che sta seguendo tutta la classe. Ci vengono ancora i brividi». Era stato proprio il ragazzino a chiamare i genitori durante il sequestro e poi a guidare i carabinieri consentendo i soccorsi. Il ministro dell'Interno, nella relazione inviata in Cdm sottolinea che «i giovani hanno reso eminenti servizi al nostro Paese, hanno contribuito, con il proprio gesto di alto valore etico e civico, a sventare la tentata strage». Salvini consegnerà anche alla scuola media Giovanni Vailati la medaglia d'oro al valor civile, perché «con straordinario coraggio ed eccezionale spirito di iniziativa il personale docente e non docente e i 51 studenti fronteggiavano il conducente dell'autobus, allertavano i Carabinieri e riuscivano a liberarsi».
Ora Ousseynou Sy andrà a processo con rito immediato e rischia l'ergastolo. È accusato di strage, sequestro di persona, incendio, resistenza e lesioni, sia fisiche che psicologiche. Reati aggravati dalla minore età delle vittime e dalle finalità di terrorismo. Ha sempre detto che non voleva fare del male e che voleva fare una dimostrazione per accendere i riflettori sulle morti in mare. Ma dalle indagini è emerso che avrebbe progettato una strage a Linate. Aveva cosparso il bus di benzina, aveva chiuso le porte con delle catene, legato le mani dei bambini e degli accompagnatori, minacciandoli con delle armi. Il giorno prima, aveva riempito due taniche con 100 litri di benzina. Agli atti anche un video in cui contesta i governi africani ed europei: per i pm, si tratta di un proclama postato su YouTube.
Mic. All.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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