IL CASO
PORDENONE Roveredo in Piano, neanche 6mila abitanti alle porte di Pordenone,

Mercoledì 4 Agosto 2021
IL CASO
PORDENONE Roveredo in Piano, neanche 6mila abitanti alle porte di Pordenone, due locali sigillati dalla Questura per violazione delle norme anti Covid e un dj denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale per essersi dimostrato «ostile» ai poliziotti. Tutto nel giro di quattro giorni. A monte c'è un focolaio di Covid-19 acceso da una festa organizzata al Papi on the beach, ritrovo di giovanissimi e origine di una sessantina di contagi. Il questore Marco Odorisio ha subito preso provvedimenti e, articolo 100 del Tulps alla mano, venerdì scorso ha chiuso il locale per 75 giorni e suggerito al sindaco Paolo Nadal di revocare la licenza, perché la festa si sarebbe trasformata in una discoteca abusiva mettendo a repentaglio la salute pubblica. Sabato nuovo locale sanzionato, sempre a Roveredo. Al Carnoso Garden & Grill, aperto soltanto d'estate, il questore ha imposto uno stop di 5 giorni. Ieri, la mazzata. Perché la Polizia amministrativa ha accertato che il locale non aveva l'autorizzazione per le serate danzanti e i 5 giorni sono diventati un mese.
IL DEEJAY
L'intervento al Carnoso, in occasione della cena-spettacolo Fuori tutti - Summer Story ha avuto strascichi anche per il dj. La Polizia scientifica ha filmato il controllo. Lui era alla consolle, microfoni aperti. «Creava un clima di ostilità e dinanzi a 150 persone continuava a dileggiare, provocare e schernire il funzionario e poliziotti, raccogliendo il consenso e gli applausi del pubblico», si legge in una nota della Questura. «Si vergogni - dice rivolgendosi al funzionario - La sto pagando anch'io con le mie tasse». E poi se la prende perché «sbarcano 1.200 clandestini in giro per il mondo e a loro non si fa un c...».
A incrementare l'ostilità nei confronti della polizia, anche gli applausi dei clienti del Carnoso, a cui poco prima il dj aveva detto «state ballando... non è che vada così bene, però se state composti la facciamo andare bene». Sul suo profilo Facebook il dj - alle spalle 42 anni di attività e motore di una storica festa pre pandemia che trasformava il locale in discoteca - si è difeso: «Ho chiesto al pubblico ufficiale di venire alla consolle per capire il problema, ma lui non è venuto».
IL LOCALE
Per il Carnoso Garden & Grill la stagione è finita. Secondo Marco Tartari, ad del locale, non vale nemmeno la pena ricorrere al Tar, perché i tempi sarebbero troppo lunghi. «Lascio a casa otto dipendenti - spiega -. Non voglio fare polemiche, ma ci teniamo a chiarire che non era una serata danzante, peraltro non c'è neanche la pista da ballo, siamo un ristorante ed era una cena-spettacolo. E che le ragazze in body di cui parla la Questura, erano contorsioniste, acrobate, mangiafuoco, poi c'era il mago e il giocoliere. Ai tavoli c'erano famiglie con bambini, colleghi di lavoro e professionisti». La cena era stata organizzata nel parco, 12mila metri quadrati, capienza di almeno 450 persone. «Abbiamo accettato 158 prenotazioni - continua - all'ingresso abbiamo preso le temperature, consegnato una mascherina. Erano tutti tracciabili. I tavoli erano distanziati di 5 metri, non più di 8 persone a tavolo».
E la discoteca? Nel verbale della polizia, per quanto riguarda il Carnoso, si parla di 8/12 persone in piedi sui tavoli che ancheggiavano e agitavano tovaglioli. Tartari conferma, è successo quando il dj ha suonato una canzone italiana. Erano circa le 22.45, poco dopo sono arrivati i poliziotti. Alle 23.05 il Carnoso si è svuotato. Come è finita la serata? La maggior parte dei clienti ha raggiunto il campo sportivo di Roveredo in Piano, dove c'era il Summer Time dell'Ac Virtus Calcio, ultima serata con tanto di dj.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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