IL CASO
NOCERA INFERIORE (SALERNO) Quando la pediatra dell'Asl di Sant'Egidio

Domenica 23 Giugno 2019
IL CASO NOCERA INFERIORE (SALERNO) Quando la pediatra dell'Asl di Sant'Egidio
IL CASO
NOCERA INFERIORE (SALERNO) Quando la pediatra dell'Asl di Sant'Egidio del Monte Albino, chiamata dai genitori preoccupati per le condizioni della loro piccola, si è resa conto che la bimba era violacea e non respirava, ha chiamato il 118 ed i sanitari hanno subito allertato l'emergenza dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il medico che alle 4.10 era in servizio qui, a sua volta, ha chiesto l'intervento del rianimatore. Ma è stato inutile. La piccola Jolanda, otto mesi, è arrivata al pronto soccorso in codice nero. Era morta. E i sanitari non hanno potuto far altro che visitarla per constatarne il decesso.
È stato allora che i medici hanno visto ciò che non avrebbero mai voluto vedere sul corpicino della piccola: ecchimosi, escoriazioni e piccole ustioni. Ferite che lascerebbero supporre che la bimba sia stata vittima di violenze e sevizie. Così il responsabile del pronto soccorso ha alzato il telefono e avvisato l'autorità giudiziaria: nel giro di pochi minuti i suoi genitori, Giuseppe Passariello e Imma Monti, sono stati accompagnati presso il commissariato di polizia dove hanno trascorso l'intera giornata e dal quale sono usciti soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, in qualità di indagati per concorso in omicidio. Un «atto dovuto» precisano gli inquirenti, per consentire loro di nominare un perito di parte quando, domani pomeriggio, verrà svolta dai medici legali Rosanna di Concilio e Giuseppe Consalvo, l'esame autoptico.
I poliziotti della Squadra mobile assieme ai colleghi del commissariato di Nocera Inferiore, diretti dal vicequestore Luigi Amato, poco prima delle 5 del mattino erano già a lavoro per ricostruire l'intera vicenda con il coordinamento della locale procura. È stato proprio il referto dei sanitari dell'Umberto a consentire all'autorità giudiziaria di mettere sotto sequestro la piccola salma e chiedere ai genitori della «lattante», come si legge nelle carte dell'ospedale, di restare in commissariato per essere sentiti su quanto accaduto nelle ore immediatamente precedenti. Il referto medico è preciso: parla di un «edema al volto con chiazze ecchimotiche estese al collo ed escoriazioni in fase crostosa». I medici, ad un primo esame esterno della salma hanno anche constatato l'esistenza di «lesioni simili ad ustioni estese al palmo della mano bilateralmente profonde e meno profonde anche al dorso dei piedi e alla pianta», quindi di «lesioni aftose-ulcerative al cavo orale, congiuntive endematose bilaterali, ecchimosi più recenti al braccio destro e al dorso». Insomma, elementi che hanno subito dato a pensare a possibili violenze subite dalla bimba. Violenze atroci, impensabili. È stato così che i poliziotti sono andati a ritroso, scavando anche nella vita privata dei coniugi Passariello e portando alla luce segnalazioni fatte dai loro vicini di casa alle autorità di polizia in merito a presunti litigi violenti tra i due coniugi, i quali, oltre che della piccola Jolanda, sono anche genitori di un altro bimbo di 4 anni. Imma si era rivolta più volte ai Servizi sociali per chiedere aiuti economici, i Servizi sociali avrebbero avuto la famiglia sotto attenzione a causa della forte situazione di disagio - sociale oltre che economico - in cui versava senza - pare - aver mai preso reali provvedimenti. Giuseppe, invece, avrebbe nel suo curriculum piccoli precedenti per rissa, a Pagani, comune dal quale era andato via con la sua famiglia da un anno, ed un recente trascorso a La Tenda, la comunità di recupero per tossicodipendenti.
IL GIALLO
C'è un altro punto sul quale gli inquirenti hanno intenzione di vederci chiaro. Ma le risposte potrebbero arrivare soltanto dopo l'esito della perizia autoptica di lunedì. Esame importante che potrebbe anche cambiare la posizione giudiziaria della giovane coppia di sposi. Nel giro di interrogatori che i poliziotti hanno svolto nella giornata di ieri, gli investigatori hanno appreso anche che la pediatra dell'Asl della piccola Jolanda avrebbe consigliato ai suoi genitori di sottoporla ad una vista medica specialistica. Visita che la piccola avrebbe sostenuto al Santobono di Napoli per un problema agli arti superiori.
Petronilla Carillo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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