IL CASO
Il dato fa oggettivamente impressione: i Green pass scaricati (fino a

Lunedì 18 Ottobre 2021
IL CASO
Il dato fa oggettivamente impressione: i Green pass scaricati (fino a venerdì scorso) hanno superato quota 100 milioni, con uno sprint registrato a cavallo dall'entrata in vigore dell'obbligo della certificazione per i lavoratori. Tra il 14 ed il 16 ottobre sono stati infatti scaricati ben 2,5 milioni di Qr code con il record toccato proprio venerdì (867.039). Ed è questo che però che rende il dato un po' meno allettante. I 100 milioni di pass scaricati non comprendono solo le vaccinazioni che pure hanno beneficiato del cosiddetto effetto Green pass, favorendo l'iniezione di 500 mila prime dosi in più in 30 giorni - ma anche i certificati di guarigione e i tamponi negativi.
I TAMPONI
Anzi, il vero boom è stato segnato proprio da questi ultimi. Dei 2,5 milioni di certificati verdi emessi tra giovedì e sabato scorsi, la grande maggioranza (1,8 milioni) sono il risultato della corsa ai test antigenici dei circa 3 milioni di lavoratori italiani che al momento risultano senza Qr code. Un exploit che un po' in tutta la Penisola ha travolto farmacie e laboratori di analisi (che pure con le rispettive associazioni di categoria continuano a sostenere di poter reggere l'urto). Al punto che, ad esempio, ieri a Torino è dovuta intervenire la polizia per calmare gli animi e soprattutto consentire la regolare viabilità nei pressi di una farmacia dove si era creato una coda lunga un centinaio di metri. Resse anche a Mestre e Treviso. Il pericolo - per ora solo paventato - è che all'inizio della prima settimana dall'estensione del Green pass migliaia di lavoratori non vaccinati si ritrovino a dover dare forfait perché non sono riusciti ad ottenere un tampone. Una situazione che porterebbe ad iniziare la settimana con qualche disagio.
Un lunedì che sarà un po' la prova del nove. Svincolato da manifestazioni e scioperi, potrebbe ugualmente ritrovarsi esposto a criticità, specie per quanto riguarda il settore dei trasporti pubblici locali o quello delle aziende private. Se nelle grandi città come Roma, Napoli o Milano i no-pass sospesi o assenti sono stati poche decine e quindi le loro assenze sono state facilmente assorbite dal resto del personale, nelle città medio-piccole ci si è già trovati a fare i conti con qualche problema. Ad esempio a Lucca venerdì sono mancati all'appello una trentina di autisti del trasporto pubblico, portando alla soppressione del 10% delle corse e impattando soprattutto con l'andata e il ritorno da scuola degli studenti. Situazioni simili anche a Forlì e Genova. A Padova oggi protesta degli autisti che vogliono salire sui bus come passeggeri mentre i Nas annunciano controlli a tappeto in locali, mezzi pubblici, ospedali e farmacie per accertare che i datori di lavoro rispettino le norme sui green pass mentre a Treviso l'Ulss avverte che verranno monitorati i certificati medici e i dottori compiacenti potrebbero rischiare grosso. L'azienda di trasporto pubblico locale Mom è pronta a inviare diffide ai dipendenti no vax. Sindacati furibondi: «Prova di forza, serve un confronto». Ma c'è chi, nel Padovano, ha organizzato tamponi in ditta per non bloccare il lavoro. A Brescia sono raddoppiate le richieste di malattia tra autisti e autotrasportati. Addirittura in Alto Adige fra enti pubblici e aziende private si toccano punte del 30% di assenze. Disagi sistematici cui però si è grossomodo riusciti a sopperire grazie agli straordinari degli altri lavoratori. Fino a quando ciò possa essere sostenibile non è dato prevederlo. È impensabile trovarsi nella situazione di imporre turni aggiuntivi o straordinari quotidiani da qui a fine anno.
CORSA AL TAMPONE
Nel Veneziano è corsa al tampone antigenico da parte dei non vaccinati che hanno bisogno del green pass per lavorare: 9 mila al giorno, quelli effettuati venerdì e altrettanti sabato e ancora ieri, nell'ambito dell'Ulss 3 Serenissima, contro i 5 mila/5.200 che venivano conteggiati in precedenza. Mentre l'Odissea di Spresiano (Treviso) ha deciso di fornire un servizio di tamponi all'ingresso della discoteca a prezzo calmierato, 12 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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