IL CASO
ARQUÀ PETRARCA (PADOVA) Corre, affronta a zig zag un tornante, sbanda,

Sabato 18 Maggio 2019
IL CASO
ARQUÀ PETRARCA (PADOVA) Corre, affronta a zig zag un tornante, sbanda, si ribalta. Strage sfiorata ad Arquà Petrarca, sui colli euganei a sud di Padova: l'autista dello scuolabus era ubriaco e su un tornante il pulmino si è rovesciato. Dentro, 13 bambini dai 6 ai 12 anni. Si sono miracolosamente salvati tutti: il conducente li ha aiutati ad uscire, ma poi si è dileguato tra i boschi e i campi del borgo. Ci sono volute due ore di ricerche per riuscire a intercettare, e poi arrestare, Deniss Panduru, romeno di 51 anni, residente a Rovigo, che da circa quaranta giorni lavorava per la Seaf di Este, assumendo, secondo le testimonianze degli stessi bambini e di alcuni residenti, comportamenti pericolosi: lo si vedeva sfrecciare oppure al telefono mentre guidava. Sette ragazzini sono stati accompagnati da tre ambulanze al posto al pronto soccorso dell'ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice. Altri quattro sono stati portati a scopo preventivo dai propri genitori. Nessuno di loro ha avuto ferite gravi, ma solo contusioni lievi (tre traumi cranici e altri a spalle e caviglie), tanto che nel tardo pomeriggio sono stati tutti dimessi dall'ospedale, con prognosi da 1 a 5 giorni.
L'autista non ha pensato a loro quando, fingendo di voler posizionare il triangolo sulla carreggiata per segnalare l'incidente, si è dato alla fuga. Né ha inteso assumersi le proprie responsabilità alle 15.30 quando, sorpreso dai carabinieri di Este mentre camminava lungo la regionale 10, (probabilmente diretto al parcheggio della Seaf per recuperare la propria auto) ha tentato di scappare un'altra volta. I militari sono però riusciti a placcarlo e, dopo le prime formalità, l'hanno condotto allo stesso ospedale Madre Teresa di Calcutta, dove è stata accertata la presenza di alcol nel suo sangue. Al sindaco di Arquà Petrarca, Luca Callegaro, che ha trovato all'ospedale dopo essere stato sottoposto agli accertamenti necessari, Pandaru avrebbe detto di aver bevuto la sera precedente e di essere scappato preso dal panico. Avrebbe poi cercato di difendersi spiegando di avere problemi di cuore e negato di aver guidato lo scuolabus a velocità troppo sostenuta.
ACCUSA
Alle 18.30 è però scattato l'arresto per fuga in caso di incidente con danni alle persone, lesioni personali colpose plurime e guida in stato di ebbrezza. Sul presunto comportamento pericoloso alla guida adottato da Panduru, dopo l'incidente, sembrano aver molto da dire diversi residenti di Arquà. Come segnalazione ufficiale, però, è pervenuta una sola lettera, circa un mese fa, al sindaco Luca Callegaro.
«Ho ricevuto una segnalazione dai genitori attorno al 16 aprile. ha spiegato il primo cittadino Hanno scritto che l'autista non faceva rispettare le regole, ad esempio permettendo ai ragazzi di stare in piedi o lasciando gli zaini davanti alle uscite. A mia volta ho inoltrato la segnalazione alla ditta, che mi ha assicurato avrebbe fatto un richiamo al conducente. Se avessi saputo che quell'uomo adottava ben altri comportamenti alla guida, avrei ovviamente provveduto in modo più drastico. E invece, a parte quella segnalazione, mai niente altro mi era stato detto, ad esempio sul fatto che corresse o guidasse in modo pericoloso. Servono misure stringenti per le ditte che assumono queste persone, ma proprio a livello di legge: ad esempio dovrebbe essere controllato il casellario giudiziario e dovrebbe essere fatto a sorpresa, più e più volte, l'alcoltest». Le attività dei carabinieri sono continuate fino alla serata di ieri, quando Panduru è stato scortato fino alla casa circondariale di Rovigo, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Camilla Bovo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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