IL BOLLETTINO
VENEZIA Emergenza sanitaria da coronavirus in Veneto, sono due

Domenica 5 Dicembre 2021
IL BOLLETTINO
VENEZIA Emergenza sanitaria da coronavirus in Veneto, sono due i dati della giornata. Il primo è che si è raggiunta la soglia delle 12mila vittime da Covid: il primo morto, Adriano Trevisan di Vo' Euganeo, risale al 21 febbraio 2020, ieri se ne sono contati altri otto. Il secondo dato è che l'entrata in vigore, da domani, del Super Green pass continua a far aumentare le vaccinazioni di quanti ancora non avevano avuto una sola dose, basti pensare che oltre all'impennata di booster (40.495 nella giornata di venerdì), si è superata la soglia delle tremila prime dosi, per la precisione 3.218. Giusto per fare un raffronto, nella giornata di venerdì 29 ottobre, poco più di un mese fa, le prime dosi erano state 1.292.
I CONTAGI
Rispetto a giovedì scorso, venerdì si sono contati meno contagi: 2.560 nuovi casi positivi contro i 3.116 del giorno precedente. Una tregua, ma a fare impressione è il numero di veneti che devono stare a casa, in isolamento, perché sono ancora attualmente positivi: 37.004 - il dato più alto di tutta Italia, davanti anche alla Lombardia che ne ha 36.994 - con un aumento di 1.299 persone nelle ultime ventiquattro ore. È aumentato anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva: erano 121, ora sono 122, uno in più. Ma se si pensa che la soglia del 10% dell'occupazione dei posti letto in rianimazione è già stata superata e lo stesso dicasi dell'incidenza dei contagi (il limite è 50 positivi ogni 100mila abitanti, siamo a oltre 317), il dato che adesso va assolutamente monitorato è quello dei ricoveri nelle aree non critiche: giovedì scorso eravamo all'8% dell'occupazione dei posti letto, ben lontano dal tetto del 15%. Tuttavia, ogni giorno ci sono nuovi ricoveri - il bollettino di ieri ne riportava altri 27 - e quindi il numero sta via via aumentando, tanto che il declassamento dalla fascia bianca alla fascia gialla tra un paio di settimane è dato quasi per certo.
PROFILASSI
Ad andare bene, invece, è la campagna di profilassi. E a colpire è soprattutto il numero di gente non vaccinata che finalmente ha deciso di immunizzarsi. Una scelta su cui probabilmente ha influito l'entrata in vigore, da domani, del Super Green pass: chi ha il Green pass base, quello da tampone negativo, di fatto può andare solo al lavoro, gli saranno interdetti ristoranti, cinema, stadi. È così che nella giornata di venerdì c'è stato ancora un alto numero di somministrazioni di vaccino anti Covid-19: 45.727 delle quali 3.218 prime dosi e ben 40.495 - numero mai raggiunto prima - di addizionali/booster. I cittadini veneti che hanno già ricevuto la terza dose sono 626.641, pari al 12,9% della popolazione residente, ma si arriva al 14,3% se si considera la sola popolazione vaccinale, cioè con più di 12 anni. L'Ulss che venerdì ha effettuato più vaccinazioni è la 3 Euganea (Padova), con 8.329 somministrazioni.
LA VARIANTE OMICRON
Due dei 9 casi di variante Omicron sequenziati, al momento, in Italia, sono nel Nordest. «Nella piattaforma ICoGen - ha comunicato l'Istituto superiore di sanità - ci sono al momento 9 sequenze depositate: 7 del cluster relativo al paziente indice, 1 trovata in un paziente in provincia di Bolzano e 1 in un paziente in Veneto». Il veneto in questione è il vicentino tornato da un viaggio di lavoro in Sudafrica: è tuttora in isolamento, così come la moglie e uno dei due figli che non erano andati in Sudafrica ma che sono stati contagiati dal congiunto una volta tornato a casa. La situazione clinica è stabile, a quanto risulta solo un po' di raffreddore.
FRIULI VENEZIA GIULIA
In Friuli Venezia Giulia, regione già passata in fascia gialla, ci sarebbe invece una «stabilizzazione del fenomeno». L'ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi: «Avevamo detto fin dai primi giorni che avremmo assistito ad aumento del contagio» e «in questi giorni c'è una stabilizzazione del fenomeno». Riccardi ha anche specificato che l'elemento del contagio è dovuto soprattutto a fattori esogeni, «in questo caso l'elevato contagio fuori dai confini della regione». Fabio Barbone, responsabile della task force anti-Covid, ha fatto presente che dal 1° ottobre a venerdì 3 dicembre ammontano a 4.711 complessivamente le giornate di posti letto che si sarebbero evitate se tutta la popolazione del Fvg si fosse vaccinata, di cui 4.057 nei vari reparti e 654 in terapia intensiva. Barbone ha anche ricostruito l'andamento dell'epidemia da ottobre e novembre rispetto a un anno fa in Fvg, riscontrando che i nuovi casi di contagio sono il 20% in meno con la metà dei posti letto sia nei reparti normali che nelle terapie intensive. La mortalità, invece, è meno di un terzo rispetto a un anno fa. Un risultato «dovuto all'efficacia del vaccino, le persone non vaccinate sono coloro che occupano il numero dei posti letto più alto».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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